“La giustizia in cerca della verità ha agito attraverso le sue istituzioni con la maggiore serietà e impegno possibile, investigando e dimostrando i fatti di violenza subiti da Cecilia che l’hanno condotta alla morte e alla successiva scomparsa”. Lo afferma la Commissione diocesana di Giustizia e Pace dell’arcidiocesi argentina di Resistencia in una dichiarazione diffusa dopo la conclusione del processo sul femminicidio di Cecilia Strzyzowski, scomparsa il 2 giugno 2023 e la cui morte ha portato alla condanna dei membri del clan Sena. Richiamando Papa Francesco – “ogni violenza commessa contro un essere umano è una ferita nella carne dell’umanità; ogni morte violenta ci ‘diminuisce’ come persone” – la Commissione sottolinea che “il clamore della società ha lanciato un appello a risvegliare con coraggio una coscienza collettiva”, invitando tutti a rimanere vigili nella ricerca della verità, della giustizia e della pace: “Queste attitudini hanno acceso luci di speranza in mezzo all’oscurità e all’incertezza”. Come cristiani e cittadini, si legge nella nota, “ci sentiamo chiamati a testimoniare il Vangelo e a costruire un mondo più fraterno, basato sul rispetto della dignità della persona e sull’etica sociale”.