“Ci preoccupa soprattutto l’autonomia differenziata sul suicidio assistito”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti in merito alla morte delle gemelle Kessler durante la conferenza stampa di chiusura al termine della terza giornata dell’assemblea generale dei vescovi italiani in corso ad Assisi. “Il dibattito in corso non è su un diritto, ma sulla depenalizzazione, sono cose molto diverse”, ha precisato riguardo al finora mancato pronunciamento della Corte costituzionale sul suicidio assistito: “L’insistenza sulle cure palliative, che devono essere garantite a tutti e che non ha trovato minimamente attuazione, è una preoccupazione che la Chiesa ha. Le cure palliative devono essere garantite a tutti in modo efficace e uniforme, in tutte le regioni: è un modo concreto per alleviare le sofferenze e assicurare dignità fino alla fine”. No, quindi, “alle polarizzazioni o al gioco al ribasso: non si tratta di accanimento, ma di non smarrire umanità”.