Sociale: Compagnia delle Opere, nasce la Fondazione “Portofranco Ets”

“Portofranco è sempre stato un esempio concreto di come un luogo libero, fondato su un fattore positivo e su una sfida educativa rivolta ai ragazzi, possa generare rinascita umana. I ragazzi scelgono liberamente Portofranco perché risponde a un loro bisogno primario, quello dell’aiuto allo studio, e qui trovano persone che vivono una positività reale e desiderano trasmetterla. Questo permette loro di guardare con più fiducia alla propria vita e, di conseguenza, anche al proprio compito”. Lo dice Andrea Dellabianca, presidente nazionale di Compagnia delle Opere, sottolineando l’importanza di Portofranco che, in collaborazione con Regione Lombardia, ha organizzato oggi l’evento “Dall’esperienza al metodo: il percorso educativo di Portofranco” in occasione del proprio 25° anniversario. “Portofranco è un autentico punto di integrazione nella città: vi arrivano ragazzi provenienti da Paesi diversi, italiani e stranieri, e qui sperimentano una vera inclusione, perché affrontano insieme le loro fragilità e le loro responsabilità. Questo è un elemento innovativo, capace di generare bene per l’intera società. È significativo che tutto ciò possa essere studiato e valorizzato anche dal punto di vista scientifico. Lo studio presentato oggi dimostra che questa non è solo una percezione di valore, ma una costruzione reale, supportata dai dati: sulla dispersione scolastica, sull’integrazione, sui neet e su molte altre sfide che riguardano i giovani”, conclude Dellabianca. Nel corso dell’evento è stata presentata anche la Fondazione Portofranco Ets, che vede tra i soci fondatori Cdo Opere sociali e Cdo Opere educative. Il presidente della Fondazione, Emmanuele Forlani, ha sottolineato infatti come non sia un caso che la Fondazione nasca dalla partecipazione di Opere educative, Opere sociali e Fondazione Sacro Cuore perché fare compagnia e sostenere i giovani, è l’essenza della creazione della Fondazione stessa.
“Un’importante occasione per accorgersi della riconoscenza della città, della nostra Regione per l’esperienza di Portofranco e ancor di più una bella occasione per vedere come, anche tramite metodi scientifici, si è studiato e misurato l’impatto sociale di un’opera che nasce dalla carità”, sottolinea Massimiliano Tonarini, presidente di Cdo Opere educative. “Non c’è dubbio che la strada si percorre meglio insieme. Credo che questo sia un filo rosso che lega l’esperienza di Portofranco, raccontata dalla viva voce dei suoi protagonisti, adulti e ragazzi, e da chi l’ha indagata scientificamente, e la nuova prospettiva che la Fondazione Portofranco Italia apre. Se la prima emergenza del nostro Paese è quella educativa, per le Opere sociali che quotidianamente incontrano gli esiti spesso drammatici se non tragici di tale emergenza non possiamo che essere felici di fare parte, come fondatori ma soprattutto come compagni di strada, di questa nuova avventura che si propone di allargare la rete per poter essere sempre più efficaci nella risposta”, aggiunge Stefano Gheno, presidente di Cdo Opere sociali.

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