Ucraina: visita del card. Sepe a Leopoli, “appena arrivo in Vaticano, racconterò subito al Santo Padre ciò che ho visto e vissuto. Vorrei lo potesse vedere di persona””

Ucraina, visita del card. Sepe a Leopoli (Foto arcidiocesi)

“Appena arrivo in Vaticano, racconterò subito al Santo Padre ciò che ho visto e vissuto”. Lo ha detto il card. Crescenzio Sepe arrivato in Ucraina il 4 settembre come Legato Pontificio per celebrare il 650° anniversario della fondazione dell’arcidiocesi di Leopoli. “Gli dirò quanto è meravigliosa la sua gioventù”, ha detto al sito cattolico “Credo” al termine della sua visita, “quanto è profonda la fede del suo popolo, quali belle tradizioni si amano in questa terra e quanto saldamente resistete nonostante tutte le ferite causate dalla guerra. Vorrei che Papa Leone XIV potesse vederlo di persona. Spero che sia così”.

Visita del card. Sepe a Leopoli (Foto Credo)

L’arcidiocesi di Leopoli ha organizzato per il cardinale un programma fitto di incontri. Ha consacrato e posato la prima pietra per la costruzione di una nuova chiesa; ha visitato un centro gestito dalle suore che oggi ospita donne con bambini, evacuate dai territori coperti dalle ostilità e ha avuto anche la possibilità di parlare e incontrare soldati in riabilitazione. “Sono rimasto impressionato dai vostri coraggiosi soldati che, dopo essere stati feriti e catturati, sono in cura e riabilitazione”, ha detto Sepe. “Sono rimasto fortemente colpito dalle tombe dei militari: ci sono così tanti volti giovani nelle foto. Torno a casa con il cuore traboccante di compassione per la vostra tragedia, ma anche con la grande speranza che il Signore ascolti le preghiere di tutti noi e che questa guerra crudele finisca”. Il cardinale ricorda che ci sono tanti ucraini a Napoli: “anche loro sono colpiti da questa guerra. Non si sono fatti da parte, anche se alcuni di loro non vivono in Ucraina da molto tempo. Si uniscono e si aiutano a vicenda, insieme organizzano gli aiuti per i militari e li trasferiscono in Ucraina, agiscono attivamente, non si dimenticano dell’Ucraina. È una bellissima testimonianza di amore e devozione. E’ con gioia che ho svolto questa missione affidatami da Papa Leone XIV, e spero di essere riuscito a trasmettere agli ucraini la cosa principale: il Santo Padre vi è vicino e vi sostiene, ricorda l’Ucraina nelle sue preghiere e cerca instancabilmente le vie per raggiungere una pace giusta”.

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