“Empowered Ukraine: ripartire dal capitale umano” è il titolo del side event che si svolgerà domani 9 luglio a Roma (ore 10:30 | Fondazione Basso, Via della Dogana Vecchia 5). E’ promosso da Caritas Italiana, Alleanza delle Organizzazioni della Società Civile Ucraina e la Piattaforma delle Ong Umanitarie in Ucraina in collaborazione con Avsi, Comunità di Sant’Egidio, Cuamm, Focsiv, Missione Calcutta, Vis e WeWorld in occasione della Ukraine Recovery Conference 2025. L’intento, spiegano in una nota, è “riportare al centro del dibattito pubblico e politico uno degli asset più strategici per la ricostruzione del Paese: le persone”, ossia “il capitale umano, fatto di competenze, relazioni, resilienza e partecipazione”, offrendo uno spazio di confronto tra rappresentanti della società civile italiana e ucraina, istituzioni, settore privato e comunità internazionale.
L’evento è frutto di uno sforzo congiunto tra alcune Ong italiane, l’Alleanza delle organizzazioni della società civile ucraina e la Piattaforma delle Ong umanitarie in Ucraina. L’obiettivo è “valorizzare il ruolo delle Ong ucraine e internazionali come partner trasformativi nella ricostruzione di un’economia a misura delle persone, capace di trasformare i beneficiari in protagonisti dello sviluppo, grazie alla collaborazione con lo Stato, il settore privato e i donatori”.
Durante l’evento, saranno presentate alcune buone pratiche già in corso, capaci di produrre impatti sistemici e replicabili, in particolare nei settori dell’educazione, della salute, del rafforzamento delle comunità locali e della protezione delle persone vulnerabili.
“Contribuire alla ricostruzione di un Paese significa ripartire dalle vite, dalle relazioni, dalla fiducia tra le persone. In Ucraina, come in ogni emergenza, non basta ripristinare infrastrutture, ma è necessario prendersi cura, anzitutto, delle ferite dell’anima, perché le persone siano in grado di essere protagoniste della ricostruzione. A noi è chiesto di camminare loro accanto”, dichiara don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana.
“In questo scenario attuale così complesso – aggiunge Giampaolo Silvestri, segretario generale Avsi – le voci del popolo ucraino giocano un ruolo fondamentale nella messa a fuoco dei bisogni reali presenti ora e nella promozione di un dialogo tra diversi attori, a partire da esperienze concrete. Bisogna ripartire dalle persone per avviare un nuovo inizio”.
Tra i contributi, WeWorld – organizzazione umanitaria attiva in oltre 20 Paesi – condividerà i risultati di un rapporto su come il conflitto abbia acuito le disuguaglianze di genere nel settore Wash (Water, sanitation and hygiene), proponendo strategie per risposte umanitarie più inclusive.