Migrazione: mons. Baturi (Cagliari), “tutto è connesso e tutto ciò che avviene ci interessa”

Parlare di mobilità è necessario perché l’Italia, che ha dato milioni di cittadine e cittadini al mondo, vive attualmente una realtà molteplice in cui l’immigrazione coesiste con un nuovo movimento emigratorio. Lo si è sottolineato ieri a Cagliari durante il convegno “Arrivi, partenze e percorsi migratori: capire i dati per interpretare la realtà” svoltosi presso la Fondazione di Sardegna. Durante il convegno sono stati presentati i dati del Rapporto Italiani nel mondo 2024 della Fondazione Migrantes e del rapporto “Mete” del Crei-Acli sulle migrazioni in Sardegna. Dopo l’apertura di Mauro Carta, presidente delle Acli Sardegna, ha portato i saluti l’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, sottolineando che “leggere dentro le situazioni di fatto implica un compito, una reazione, la libertà che si mette in movimento come nella mobilità che coinvolge chi parte e chi arriva”. Per mons. Baturi “tutto è connesso” e per questo tutto ciò che avviene “ci interessa e ci interessano per fenomeni che ci toccano così come i fenomeni in entrata sono connessi a quelli in uscita”. Il presule ha sottolineato, poi, che la cittadinanza è “un patto sociale che esige tempo perché fatto culturale, quindi l’educazione gioca un ruolo fondamentale”.

I dati del Rapporto “Mete”, presentati dalla responsabile, Vania Statzu, confermano un calo demografico: la Sardegna, infatti, ha oggi il tasso di fecondità più basso non solo di tutta Italia ma anche di tutte le isole del Mediterraneo. Marisa Fois, ricercatrice della Migrantes ha evidenziato la “complessità della migrazione”, fenomeno importante per i luoghi di partenza e di arrivo e la necessità di valorizzare le energie disperse impegnandosi per un loro rientro. Per la curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo, Delfina Licata, chi emigra oggi ricerca la “realizzazione esistenziale”, che comprende una migliore vita lavorativa, una migliore retribuzione ma soprattutto la possibilità di crescere dal punto di vista personale e professionale. Il vicepresidente della Federazione Acli Internazionali, Matteo Bracciali, ha spiegato i motivi che hanno portato alla scelta del tema della cittadinanza come argomento dello speciale del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 ed ha illustrato il cambiamento causato dalla legge 72 del 25 maggio, che ha ridotto a due generazioni la possibilità per i figli di emigrati italiani di richiedere la cittadinanza italiana.

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