Diocesi: Rieti, per la festa di Sant’Antonio ieri sera pontificale di mons. Piccinonna. Oggi celebrazione con il card. Artime

La santità di Antonio “non va cercata in un’aura devota o miracolistica, ma nella radicalità evangelica del suo annuncio. Il santo una figura che non è venuta a consacrare il sistema, ma a disturbarlo”: lo ha detto mons. Vito Piccinonna celebrando ieri sera, a Rieti, nella chiesa di Sant’Agostino, la messa per la festa di Sant’Antonio da Padova. A riferire la notizia è l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi che riporta ampi stralci dell’omelia. “La sua è una parola che ‘scuote’ perché entra nel cuore”. Ed è proprio lì che il vescovo ha invitato a volgere lo sguardo. “È nel cuore che abita la verità”, ha detto, citando sant’Agostino, padre spirituale che Antonio seguì nella prima parte della sua vita. Entrare nel cuore, dunque, non come gesto intimista o spirituale in senso vago, ma come esercizio di profondità e discernimento. Perché, ha aggiunto, “la superficialità oggi la fa da padrona, e il primo indizio che i santi ci offrono è proprio questo: la cura della propria interiorità”. Eppure, ha osservato, “abbiamo perso la gioia”. Lo scenario che ci circonda – tra guerre, violenze domestiche, denigrazione sistematica e indifferenza – ci spinge verso una zona di torpore, una comfort zone che in realtà non conforta. Ma proprio per questo, ha detto mons. Piccinonna, “il tempo del credente è segnato da eventi, doni, parole, luci che illuminano lo scorrere anonimo del tempo”. Il Giugno Antoniano, che ha preso il via con la celebrazione di ieri, acquista un significato ancora più denso: si inserisce nel Giubileo della speranza indetto da Papa Francesco e nell’ottavo centenario del Cantico delle Creature.  “Abbiamo bisogno di riscoprire il gusto delle cose semplici”, ha detto il vescovo, invocando quella sapienza che “non si consuma e non si logora” e che Antonio ha testimoniato unendo “raffinata teologia e tenerezza del cuore”. Oggi, 13 giugno, memoria liturgica del santo, la festa entra nel vivo. Tre le celebrazioni previste, tra cui il solenne pontificale delle 18.30 presieduto dal card. Ángel Fernández Artime, con la distribuzione del pane benedetto. In serata, il concerto di Igor Minerva chiuderà la giornata tra musica e piazza. Ma all’orizzonte si prepara già il grande corteo della devozione popolare: la Processione dei Ceri, prevista il 29 giugno, che attraverserà le vie della città.

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