“Lo studio e la valutazione sulla sicurezza dell’esodo nella Basilica di San Pietro hanno portato alla definizione di un nuovo piano d’emergenza, progettato per ridurre rischi in situazioni critiche, quando la basilica è gremita sia per gli eventi religiosi del Giubileo, che per il costante, elevato afflusso di pellegrini e turisti”. Lo ha spiegato Stefano Marsella, direttore centrale per l’innovazione tecnologica e risorse logistiche del Dipartimento dei Vigili del Fuoco italiano, intervenendo alla conferenza stampa odierna in Sala Stampa vaticana. “Il lavoro è stato svolto dal personale della fabbrica di San Pietro e, per gli aspetti di valutazione della sicurezza dell’esodo, da personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco”, ha reso noto il relatore, tramite un accordo volto a “migliorare gli standard di sicurezza del complesso monumentale della basilica di San Pietro”. Il lavoro è iniziato con l’impiego da parte di personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco di sistemi Laser Scanner ad alte prestazioni per effettuare il rilievo 3D con accuratezza millimetrica della quasi totalità della basilica, sia nelle parti accessibili al pubblico, che nei potenziali percorsi di esodo. “Tale attività – ha detto Marsella – ha consentito di riprodurre la geometria dei luoghi in modo accurato e di verificare alcuni dettagli fondamentali per la simulazione senza ricorrere a continui sopralluoghi”. La valutazione della sicurezza dell’esodo, inoltre, “si è basata su simulazioni realistiche che riproducono l’afflusso di persone in due scenari principali: durante le funzioni liturgiche con circa 5.000 partecipanti e in periodi di visita turistica e di pellegrini, dove il numero scende leggermente a 4.000 visitatori”. Tra gli elementi chiave emersi dallo studio, ha proseguito il relatore, “c’è l’eliminazione di barriere fisiche e informali, che ha portato alla sostituzione di gradini ripidi con rampe, utili a ridurre i rischi e a rendere la Basilica maggiormente accessibile a tutti, compresi i disabili o persone con difficoltà motorie”. Il software di simulazione dell’esodo ha permesso inoltre di visualizzare i flussi pedonali e di individuare le aree dove si formano ingorghi pericolosi. “Le modifiche proposte riducono anche significativamente i tempi necessari ad evacuare la basilica, migliorando notevolmente le procedure precedenti”, ha concluso l’esperto: “L’obiettivo è stato quello di trasformare uno spazio storico ma complesso in un luogo ancora più sicuro per milioni di visitatori annuali e fedeli, utilizzando innovazione tecnologica e piani progettati al dettaglio. Un esempio del come patrimoni culturali possono adattarsi alle esigenze moderne della sicurezza senza perdere la loro essenza”.