Futuri santi: Brescia, esposta nel duomo vecchio la mostra itinerante dedicata a Pier Giorgio Frassati

(Foto Società San Vincenzo De Paoli)

Una mostra itinerante dedicata al beato Pier Giorgio Frassati. Otto pannelli di grande impatto visivo ed emotivo realizzati dalla Società di San Vincenzo De Paoli. Un’illustrazione ricca di testimonianze, fotografie documenti rari come quel biglietto scarabocchiato sul letto di morte: “Le iniezioni sono di Converso. La polizza è di Sappa, rinnovala tu a mio nome”. Un gesto piccolo, che racconta di un giovane che anche morente pensava a “quei poveri” affidati a lui dalla Società di San Vincenzo De Paoli.
La mostra è stata inaugurata sabato 5 aprile ad Aosta ed è a disposizione dei Consigli centrali dell’Associazione che ne faranno richiesta. Dal 10 al 18 aprile è esposta nel duomo vecchio di Brescia.
Ad aprire l’evento nella città di Brescia è stato mons. Gianluca Gerbino che si è soffermato sulla bellezza della vita di due giovani contemporanei che, nella consumazione di sé, hanno rinnovato ogni giorno il loro sì mostrando il volto bello del cammino di santità: Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis. Elena Bissolotti, presidente del Consiglio centrale di Brescia, guardando a Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, ha esortato a seguirne l’esempio nella consapevolezza che ogni uomo può fare della propria vita un’opera santa a sostegno degli ultimi.
Tra i presenti anche Bona Sulliotti, presidente dell’Associazione “Il Dormitorio di Brescia” che ospiterà la mostra dal 19 al 26 aprile.
La giornata si è arricchita con la mostra “Apostolo di Internet” dedicata alla vita di Carlo Acutis e a una delle mostre da lui stesso ideata sulle apparizioni della Madonna. Il 27 aprile Carlo Acutis sarà proclamato santo a Roma.
Anche Alessandro Ginotta, curatore dell’evento e caporedattore della Rivista “Le Conferenze di Ozanam”, ha offerto qualche riflessione su Pier Giorgio Frassati, condividendo aneddoti e testimonianze che lo rendono ancora oggi modello di carità concreta e gioiosa. Un “santo con gli scarponi” direbbe qualcuno. Noi preferiamo “il santo dei giovani”, o, come lo definì San Giovanni Paolo II, “l’uomo delle otto beatitudini”. Ma soprattutto, un vincenziano fino alla fine.

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