Ue: Mattarella, “Stati europei necessariamente solidali, solo uniti potranno continuare ad assicurare un futuro di pace e di diffuso benessere”

(Foto Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Quanto sta avvenendo a livello internazionale, dove prevalgono dinamiche fortemente conflittuali e perfino distruttive, fa emergere, per contrasto, la decisiva importanza della comunanza di valori e di principi che rendono gli Stati europei naturalmente vicini e necessariamente solidali nell’affermare i valori di democrazia, dignità umana, libertà, equità sociale, pace”. È il monito lanciato questa mattina a Messina dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua lectio doctoralis in occasione del conferimento del Dottorato honoris causa in Scienze delle Pubbliche amministrazioni.
“Il presente assetto dell’amministrazione europea – ha sottolineato il capo dello Stato – sconta tuttavia l’assenza di uno spazio politico europeo effettivamente integrato, di soggetti politici realmente di livello europeo, di un’opinione pubblica europea che non si riduca alla semplice sommatoria delle diverse sensibilità nazionali”. “Nei singoli contesti nazionali – ha proseguito – si continua troppo spesso a considerare l’Unione europea come un soggetto estraneo agli Stati membri e non – quale effettivamente essa è – come il prodotto della loro interazione e cooperazione, costruita nel tempo sulla base di scelte democraticamente assunte, volontariamente, dai parlamenti e dai governi nazionali; e dalle istituzioni europee, anch’esse costituite ed operanti per volontà e con il contributo fondamentale degli Stati nazionali”. “La limitata coscienza politica, che l’Unione ha di sé stessa, condiziona il suo operare concreto e la rende troppo spesso non adeguatamente risoluta – e quindi tempestiva – dinanzi alle grandi sfide che gli Stati e i popoli europei si trovano ad affrontare”, ha rilevato Mattarella, osservando che “si è soliti affermare che l’Unione europea si è costruita e si costruisce nei momenti di crisi e di emergenza.  Questo è, in parte, certamente vero”. “In tempi recenti, la crisi finanziaria e la pandemia sono state l’occasione per compiere scelte coraggiose, superando concezioni miopi dell’identità e dell’interesse nazionale. Questa attitudine non appare tuttavia più sufficiente”, ha osservato il presidente, secondo cui “il tornante della storia che stiamo attraversando richiede di trarre le dovute conseguenze dalla consapevolezza che gli Stati europei singolarmente non sono in grado di fornire risposte adeguate alle sfide del presente”. “Soltanto uniti – ha concluso – potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini, come avviene da oltre settant’anni, un futuro di pace e di diffuso benessere”.

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