Sanità: Fondazione Gimbe, l’82% delle risorse del Pnrr salute ancora inutilizzato. In ritardo almeno 5 target su 14 ad un anno dal traguardo finale

Al 30 giugno 2025 per la Missione salute del Pnrr sono state raggiunte le quattro scadenze previste entro la fine del 2° trimestre di cui due europee. Tuttavia, ad un anno dalla rendicontazione finale, al di là del rispetto formale delle scadenze e dell’incasso delle rate, “la spesa effettiva delle risorse e l’avanzamento reale degli obiettivi procedono con estrema lentezza e con inaccettabili diseguaglianze tra le Regioni. In particolare, delle 14 misure da completare entro giugno 2026, almeno 5 presentano criticità di attuazione, mentre per 5 le informazioni pubblicamente disponibili non sono sufficienti per valutarne lo stato di avanzamento. 4 misure risultano quasi completate o già raggiunte”. Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando i dati pubblicati sul portale del ministero della Salute. Se al 30 giugno 2025 sono state raggiunte le due scadenze europee sul finanziamento di progetti di ricerca e tutte le precedenti, “il rispetto delle scadenze formali, necessario per il via libera all’erogazione delle rate – spiega Cartabellotta –, non rappresenta in questa fase finale un indicatore affidabile sul reale stato di avanzamento dei progetti”. Secondo il monitoraggio indipendente di Gimbe diffuso oggi, sono 14 gli obiettivi europei ancora da raggiungere: 3 entro dicembre 2025 e 11 entro giugno 2026, mentre l’82% delle risorse non risulta ancora speso. “Per garantire benefici ai cittadini serve una corsa contro il tempo”, si legge nel report.
Per quanto riguarda la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, entro il 30 giugno 2026 dovrebbero essere pienamente operative almeno 1.038 Case della comunità dotate di servizi e personale sanitario. Tuttavia, “a dicembre 2024 solo 164 strutture avevano attivato i servizi previsti e, tra queste, appena 46 (4,4%) disponevano di personale medico e infermieristico”. Tra un anno, inoltre, “dovrebbero essere pienamente funzionanti almeno 307 Ospedali di comunità, le strutture intermedie per accogliere i pazienti dimessi dagli ospedali per acuti. Ma al 20 dicembre 2024, solo 124 strutture (40,4%) dichiaravano almeno un servizio attivo e non è riportata alcuna informazione sul personale sanitario”. Con riferimento ai posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, secondo Gimbe, il Pnrr prevede l’attivazione, entro giugno 2026 “di 2.692 posti letto di terapia intensiva e 3.230 di semi-intensiva. Tuttavia, al 21 marzo 2025, risultano attivati solo 890 letti di terapia intensiva (33,1%) e 1.199 di semi-intensiva (37,1%)”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa