“Il comunicatore, il seminatore di senso, il narratore del Regno nella terra digitale: colui che ha capito che evangelizzare non è solo ripetere dottrine, ma creare ponti, suscitare domande, mostrare la bellezza, toccare il cuore”. Con queste parole il card. José Cobo Cano, arcivescovo di Madrid, si è rivolto ai missionari digitali riuniti nella basilica di San Pietro per l’adorazione e la liturgia penitenziale durante il primo Giubileo dei missionari digitali e degli influencer. “Viviamo in una realtà in cui ogni persona ha in tasca una finestra sul mondo. Le parole viaggiano più veloci del pensiero e le immagini plasmano le emozioni prima ancora che sorgano le domande”, ha detto il porporato, sottolineando le sfide e le opportunità della comunicazione di fede nel contesto digitale. “In questo continente digitale c’è anche bellezza. Sì. Ci sono giovani che condividono la loro fede con creatività. Ci sono comunità che pregano insieme in streaming. Ci sono podcast che danno più conforto di alcuni sermoni. C’è una sete di senso che si nasconde dietro i like”, ha aggiunto. Il cardinale ha incoraggiato i presenti a non cercare consenso ma autenticità: “Tu puoi iniziare con un’immagine, una storia, una risposta con tenerezza, un silenzio al momento giusto, una parola che non cerca like ma luce”.