Il numero di bambini sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta visitati nelle cliniche di Save the Children a Gaza è incrementato di 10 volte in quattro mesi, mentre le morti infantili dovute alla fame aumentano e l’autorità umanitaria globale per le crisi alimentari ha avvertito che la carestia si sta manifestando nella Striscia. Lo afferma Save the Children, evidenziando che dei 3.533 bambini sottoposti a screening per la malnutrizione durante la prima metà di luglio, 259 sono stati ricoverati per cure (7%) rispetto ai 28 (1%) di marzo. Il numero di bambini ricoverati per malnutrizione nelle prime due settimane di luglio è vicino al totale di tutto giugno, una tendenza che i team che lavorano nei due principali centri sanitari di Save the Children hanno descritto come pericolosa e senza precedenti.
Inoltre, più di quattro donne su 10 incinte e in fase di allattamento – il 43% – sottoposte a screening presso le cliniche dell’Ong a luglio sono risultate malnutrite, quasi il triplo rispetto a marzo, quando il governo israeliano ha importo un assedio totale a Gaza.
Questi dati – sottolineano da Save the Children – arrivano mentre l’ultimo rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) ha rilevato che “a Gaza si sta attualmente verificando lo scenario peggiore di carestia”, con oltre 70.000 casi di bambini sotto i cinque anni e 17.000 casi di donne incinte e in allattamento che soffrono di malnutrizione acuta in tutta la Striscia.
Finora, 147 persone, tra cui 88 bambini, sarebbero morte a causa di malnutrizione e fame dall’ottobre 2023, secondo il ministero della Salute. Secondo le Nazioni Unite, almeno 25 bambini sono morti di malnutrizione solo a luglio. Secondo i team di Save the Children, i piccoli assistiti negli Spazi a misura di bambino rimangono fino a due giorni senza cibo e svengono per mancanza di energie. Le donne nelle aree dedicate a mamme e bambini, progettate per supportare chi si prende cura dei minori, arrivano esauste e in disperato bisogno di supporto.
Le famiglie sono costrette a cercare il cibo tra i rifiuti. Un membro dello staff di Save the Children ha parlato dei bambini che sono assistiti negli Spazi dedicati dell’Organizzazione. Esprimendo i suoi desideri, una bambina ha detto: “Prego che si arrivi a una tregua e che ci facciano entrare del cibo prima che moriamo”.
“I bambini di Gaza – ha dichiarato Ahmad Alhendawi, direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente, l’Europa Orientale e il Nord Africa – stanno morendo di fame davanti ai nostri occhi. Stiamo assistendo a tassi record di malnutrizione dopo quasi cinque mesi di assedio totale da parte del Governo israeliano che blocca l’ingresso degli aiuti”. “Questa è una fame inflitta in modo deliberato”, ha denunciato Alhendawi, aggiungendo che “è inaccettabile che i bambini stiano morendo di fame, deperendo sotto i nostri occhi e desiderino morire, mentre tonnellate di cibo salvavita e scorte nutrizionali, che potrebbero invertire una crisi interamente provocata dall’uomo, attendono appena oltre il confine o addirittura all’interno di Gaza. Tutte le prove disponibili indicano che il Governo israeliano sta usando la fame come arma di guerra”. “Questi bambini non moriranno se ci sarà consentito di fare il nostro lavoro. Possiamo curare la malnutrizione. Ma senza le risorse e le condizioni necessarie, non possiamo salvare i bambini da una condizione che si può prevenire. Un’intera generazione è sull’orlo del baratro”, ha ammonito Alhendawi, assicurando che “le nostre cliniche stanno facendo tutto il possibile per curare i bambini che visitano, ma l’unico modo per porre fine a questa carestia di massa è attraverso un cessate il fuoco definitivo e il ripristino delle condizioni affinché il sistema umanitario possa funzionare a pieno ritmo e su vasta scala, come è pronto a fare”.