“Una bella lezione di civiltà da parte dell’authority francese del digitale e dell’audiovisivo”. Sono queste le parole di Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’Aiart, commentando la decisione dell’Arcom- Autorité de régulation de la communication audiovisuelle et numérique, che da venerdì 6 giugno potrà perseguire i siti porno non conformi alle normative. Il riferimento è allo sciopero annunciato da Pornhub e dagli altri portali del gruppo Aylo, tra cui YouPorn e RedTube, che da oggi smetteranno di funzionare in Francia per protesta contro l’obbligo di verifica dell’età. “Conformarsi alle normative significa tutelare i minori da contenuti violenti e umilianti: un dovere sacrosanto al di sopra del ‘potere degli introiti’ perseguito dai siti porno”, aggiunge Baggio. L’associazione dei cittadini mediali chiede al governo italiano di seguire l’esempio francese. “Controlli rigidi dovrebbero partire anche in Italia”, afferma Baggio, denunciando l’insufficienza delle misure attuali e la necessità di “una reale verifica dell’età di chi accede ai siti vietati ai minori di 18 anni, con delle accortezze tecniche per garantire l’anonimato”. Aiart segnala un consumo ancora massiccio di pornografia tra i minori di 10 anni, che accedono ai contenuti “in maniera assolutamente indiscriminata”. Servono, conclude l’associazione, controlli più incisivi per contrastare i rischi e i danni legati all’accesso precoce.