Si chiama “Agorà – Spazio Migrante(S)” il nuovo progetto ideato dall’Ufficio Migrantes di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, attraverso cui dare voce ai tanti “giovani con un background migratorio” che oggi, “come confermano i numeri, rappresentano una fetta importante del tessuto sociale”. Lo strumento sarà quello di una redazione multimediale composta da giovani, liceali e universitari, che – microfono e telecamera alla mano – racconteranno sé stessi e i luoghi in cui vivono. Un gruppo eterogeneo in cui si “sperimenta la bellezza ma anche la complessità dell’incontro tra culture, per trasformarla in una comunicazione capace di superare stereotipi e pregiudizi”, e offrire così una “nuova narrazione” dei processi migratori che hanno “contribuito a cambiare il volto delle nostre città e del nostro Paese”. Il progetto prevede un gruppo redazionale – coordinato da Giulia Cavallaro, studentessa universitaria, già responsabile della testata giornalistica dell’Ateneo messinese UniVersoMe – e nasce dall’esigenza di valorizzare in modo concreto e costruttivo il protagonismo dei “giovani con background migratorio”, che abitano il territorio e ne costituiscono una risorsa, spesso “non adeguatamente valorizzata” con l’obiettivo di utilizzare la comunicazione come strumento di inclusione sociale, promuovendo il dialogo interculturale all’interno del territorio della diocesi siciliana. L’iniziativa si rivolge a tutti coloro che, a vario titolo, fanno parte della nostra comunità: giovani nati e cresciuti in Italia, figli di storie migranti, nuovi arrivati o anche studenti stranieri che studiano nell’Università della città. Ateneo che ha adottato negli anni una serie di interventi strutturali volti a garantire il diritto allo studio a rifugiati e richiedenti asilo. “Di fronte a questo straordinario patrimonio umano – spiega il diacono Santino Tornesi, direttore dell’Ufficio diocesano – abbiamo sentito l’urgenza di costruire uno spazio pensato per quei ragazzi che vivono pienamente la città, ma che troppo spesso faticano a esprimere il proprio punto di vista. In molti casi, infatti, si sentono percepiti come ‘estranei’, come qualcosa di altro. Con questo progetto vogliamo invece dimostrare che, anche partendo da storie, culture ed esperienze molto diverse, è possibile incontrarsi e riconoscersi. È proprio in questi punti di contatto che può nascere un autentico dialogo interculturale, capace di arricchire non solo chi vi partecipa, ma l’intera comunità”. I contenuti giornalistici che verranno realizzati dai ragazzi (articoli, interviste video, podcast, ecc…) verranno diffusi ai diversi organi di informazione e per poi essere rilanciati anche sui canali social di “Agorà – Spazio Migrante(S)”.