Migranti: Idos, “a Roma accoglienza ancora in megacentri isolati, senza reali percorsi di inclusione”

A Roma e nel Lazio l’accoglienza dei migranti continua a concentrarsi nei grandi Centri di accoglienza straordinaria (Cas), spesso situati in zone periferiche, gestiti da soggetti privati e con scarso supporto all’integrazione. È quanto emerge da un’anticipazione del 20° Rapporto dell’Osservatorio sulle migrazioni a Roma e nel Lazio, realizzato dal Centro studi e ricerche Idos in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, che verrà presentato martedì 25 giugno alle ore 16 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. Secondo il rapporto, nel Lazio l’82% dei migranti in accoglienza vive nei Cas, con una capienza media che, nella Città metropolitana di Roma, supera i 100 posti per struttura. Più del 66% dei contratti di gestione nel 2023 è stato affidato tramite procedura diretta. Anche il sistema dei decreti flussi mostra una profonda inefficacia: su oltre 32.000 domande presentate a Roma nel 2023, solo 40 si sono tradotte in permessi di soggiorno. Eppure, nel contesto del Giubileo imminente, non mancano “segni di speranza” – come sottolinea Idos – che parlano di solidarietà e impegno concreto: dal lavoro trentennale del Gris – Gruppo immigrazione e salute, alla rete di volontari di Baobab Experience, passando per le oltre 80 scuole di italiano attivate dalle associazioni di Scuolemigranti, fino al progetto Community matching di Refugees Welcome Italia e all’opera di realtà storiche come il Centro Astalli e la Casa dei Diritti Sociali. Durante la presentazione sarà possibile scaricare gratuitamente la pubblicazione dal sito www.dossierimmigrazione.it

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