“L’appartenenza all’Ordine giudiziario impone un alto senso di responsabilità, dalla cui osservanza dipende, in ampia misura, la credibilità della stessa funzione giudiziaria. L’esercizio rigoroso del senso di responsabilità è, quindi, un risvolto necessario dell’indipendenza e autonomia della magistratura, che esige qualificazione professionale, rispetto puntuale della deontologia, irreprensibilità dei comportamenti individuali”. Lo ha ricordato in serata il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo la Quirinale i magistrati ordinari in tirocinio nominati con i Dm 15/04/2024 e Dm 22/10/2024.
“Giudici e pubblici ministeri hanno, dunque, il dovere di essere e di apparire – apparire ed essere – irreprensibili e imparziali, in ogni contesto (anche nell’uso dei social media); con la consapevolezza che, nei casi in cui viene – fondatamente – posto in discussione il comportamento di un magistrato, ne può risultare compromessa la credibilità della magistratura”, ha ammonito il Capo dello Stato, secondo cui “rigore morale e professionalità elevata sono la risposta più efficace ad attacchi strumentali intentati per cercare di indebolire il ruolo e la funzione della giurisdizione e di rendere inopportunamente alta la tensione tra le istituzioni”. “La condizione di legittimazione dell’Ordine giudiziario – ha proseguito – risiede anzitutto nella fiducia che i cittadini nutrono nei confronti della giustizia. Questa fiducia non va confusa con consenso popolare sulle sue decisioni. Nel giudizio l’accertamento dei fatti e l’affermazione del diritto devono avvenire – ripeto – senza subire alcuna influenza o ricercare approvazioni esterne”. “Anche per questo – ha precisato – è necessario che i provvedimenti giudiziari siano correttamente motivati, in maniera tale da consentirne la valutazione a opera delle parti, del giudice dell’impugnazione, dell’intera collettività. La stessa decisione giudiziale, infatti, non è espressione di un potere assoluto: è sottoposta a verifiche, a controlli, a riesami, per garantirne la conformità all’ordinamento e alle sue leggi”.