“Un progetto che nasce dall’urgenza e dalla passione di preservare e valorizzare la memoria della nostra storia durante quest’anno così importante per la comunità cattolica e non solo”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, nel suo messaggio di saluto alla presentazione del volume “Pellegrini e spettatori. I Giubilei, il treno, i media” (Giunti 2025) curato da mons. Dario E. Viganò e dal prof. Gianluca Della Maggiore, un progetto targato Fondazione Mac – Memorie audiovisive del cattolicesimo con la Fondazione Fs Italiane.
“Mi colpisce – ha aggiunto il ministro – il tempismo di questo evento, a pochi giorni dalla scomparsa del compianto Papa Francesco che, tra i tanti lasciti, ci consegna anche una sfida culturale ‘Dobbiamo essere bravi custodi della memoria per immagini per le future generazioni’. Questo fa Mac: attraverso iniziative di ricerca, di restauro e digitalizzazione, recupera e salvaguarda il patrimonio storico audiovisivo e quello documentale ad esso collegato”.
Il segretario generale Mac, Ugo Dibennardo, ha aggiunto: “Il libro rappresenta infatti uno degli esiti più importanti del grande lavoro di ricerca e valorizzazione del patrimonio audiovisivo e fotografico che, come Fondazione MAC, ci siamo impegnati a realizzare in stretta collaborazione con la Fondazione FS Italiane e col supporto del centro Cast dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno. Un progetto che (…) ha puntato a effettuare una mappatura profonda della documentazione visiva e audiovisiva in grado di raccontare l’evoluzione dei pellegrinaggi giubilari dell’Otto-Novecento”.
Mons. Viganò, presidente Mac e vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, ha ricordato: “L’Anno Santo del 1933, segnato dall’apertura della ferrovia vaticana, si distingue dagli altri per un evento del tutto singolare. La simbolica svolta nella relazione tra la Santa Sede e le due invenzioni più rappresentative della modernità tecnologica ’800-‘900, ovvero il treno e il cinema. In particolare, per quell’anno straordinario papa Achille Ratti compì una scelta di forte rottura rispetto ai precedenti Giubilei: volle che il cinema entrasse nei meccanismi della macchina organizzativa delle grandi cerimonie della Roma cattolica”.
Il co-autore Gianluca Della Maggiore, direttore del Centro Cast, ha richiamato invece il Giubileo del 1950: “L’approccio alla modernità dei mezzi di comunicazione e di trasporto è molto simile al Giubileo del 1933. Una modernizzazione definita ‘reazionaria’: l’uso degli strumenti della modernità tecnologica era funzionale alla prospettica di riconquista cattolica della società”. Oltre ai contributi dei curatori, il volume si arricchisce anche dei saggi di Luigi Cantamessa, Gabriele Ragonesi, Gabriele Romani, Andrea Pepe, David Gargani, Luca Adriani, Danilo Boriati e Anna Villari.