
Sono state accolte questa mattina a Firenze – con il saluto della sindaca Sara Funaro, dell’arcivescovo Gherardo Gambelli e dell’imam Izzedin Elzir – le 22 persone (di cui 15 minori) divise in quattro nuclei familiari che ieri sono giunti in Italia dalla Giordania per riabbracciare tre bambini della Striscia di Gaza che dalla primavera dello scorso anno, per via delle loro condizioni di salute, sono ricoverati all’ospedale Meyer di Firenze. Ad accompagnare i minori – ai quali tra febbraio e marzo del 2024 è stata data la possibilità di fuggire prima in Egitto e in seguito in Italia con un corridoio umanitario (arrivo alla Spezia con una nave della Marina Militare) – è stata in un caso la madre, nei due altri una zia. Gli altri membri delle loro famiglie, parenti, fratelli, sorelle, rimasero allora a Gaza. A raccontare oggi la storia del ricongiungimento è Caritas Italiana. “Finite le cure più urgenti al Meyer – viene spiegato – si è pensato di offrire ai nuclei un servizio di accoglienza e integrazione consono alla loro permanenza sul territorio fiorentino. Con questa finalità, tra aprile e maggio, i tre nuclei sono stati inseriti in strutture che la Caritas Fiorentina gestisce nell’ambito del progetto SAI del Comune di Firenze”. Ieri, dopo l’ottenimento del visto per ricongiungimento familiare (richiesto circa un anno fa), sono arrivati i familiari delle tre famiglie accolte dalla Caritas di Firenze e una accolta nel Sai Valdelsa (gestito da altro gestore).
Alle 14.40 di ieri l’arrivo Fiumicino, poi il trasferimento in pullman verso la Toscana dove in serata le persone hanno potuto far ingresso nella loro nuova casa. “Le famiglie erano commosse e felicissime di aver potuto ricongiungersi ai propri familiari”, dice il direttore della Caritas diocesana di Firenze, Marzio Mori, rivelando che si è trattato di “un momento molto bello e commovente anche per tutti noi che eravamo lì”.