Haiti: massacro di contadini a Préval, nel nordovest del Paese, ucciso anche un pastore evangelico

La Conferenza episcopale haitiana (Ceh) esprime “il suo profondo dolore, la sua vicinanza e la sua fraterna solidarietà alla popolazione di Préval, nella regione dell’Artibonite”, nel nordovest del Paese, in seguito al massacro che ha causato la morte di decine di cittadini e contadini innocenti, tra cui il pastore 86enne Jacques Brutus. Un episodio che conferma una tendenza inquietante: le bande armate stanno gradualmente estendendo la loro strategia del terrore, dalla capitale, a tutto il Paese. Scrivono i vescovi: “Preghiamo per le anime delle vittime e per la consolazione delle loro famiglie in lutto. Da diversi anni la Conferenza episcopale haitiana lancia appelli urgenti per la pace e la riconciliazione nazionale. Di fronte alla violenza sistematica che devasta il nostro Paese, abbiamo sollecitato un risveglio collettivo”, sottolineando che “l’entità del male che ci ha colpito ci obbliga a un profondo esame di coscienza” e ricordando, come si leggeva nel recente messaggio per la Quaresima, che l’esistenza di “coloro che distruggono le vite e uccidono i sogni di tante famiglie è anche il riflesso di una società malata, minata dall’ingiustizia, dalla corruzione e dalla miseria”. La Conferenza episcopale fa proprie le parole di Papa Leone XIV e rivolge un appello per “una pace disarmata e disarmante, umile e perseverante” proveniente da “Dio che ci ama tutti incondizionatamente”. Concludono i vescovi: “Chiediamo che gli autori di tutti i massacri perpetrati nel Paese, così come i loro complici, siano assicurati alla giustizia e chiamati a rispondere delle loro azioni. Chiediamo inoltre alle autorità statali di essere coerenti con la loro responsabilità di proteggere i cittadini e ripristinare la pace, la protezione dei cittadini e l’ordine pubblico”.

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