I rappresentanti delle otto maggiori comunità religiose in Slovenia hanno presentato oggi a Lubiana una dichiarazione congiunta contro la discriminazione nella sepoltura dei defunti. “Le comunità religiose slovene segnalano la discriminazione dell’opzione della sepoltura tradizionale (sepoltura del defunto con la bara) in molti cimiteri sloveni, poiché – vi si legge – si riscontra un numero altissimo di funerali con cremazione. In alcuni cimiteri, la sepoltura tradizionale non è consentita nemmeno in presenza di tombe già esistenti. Altrove, non ci sono più nuovi posti per le sepolture classiche, o sono disponibili solo con restrizioni (ad esempio, solo per i parenti più stretti)”. I firmatari sottolineano che “tali restrizioni violano la libertà religiosa – obbligando i famigliari ad optare per la cremazione del proprio caro – soprattutto per le religioni che richiedono la sepoltura del corpo, e discriminano le minoranze che desiderano tali sepolture. Nel frattempo, si evidenzia che la sepoltura dei defunti cremati non è soggetta a restrizioni. Inoltre, molti comuni sloveni prevedono l’obbligo di sepoltura delle ceneri per i defunti meno abbienti e quindi sepolti a spese dal comune, che i firmatari considerano una violazione della dignità e dei desideri del defunto”.
Nella dichiarazione congiunta, i rappresentanti delle comunità religiose sottolineano “l’importanza di rispettare la dignità umana anche dopo la morte”. Le comunità religiose chiedono alla Camera di Stato, al Governo e ai comuni di “eliminare le discriminazioni, di garantire il diritto alla sepoltura con la bara e di modificare di conseguenza la legislazione e le ordinanze comunali”. I firmatari incoraggiano “tutti i cittadini che desiderano avere una sepoltura tradizionale, a perseverare in questo desiderio”.