Tanti adulti “non riescono a portare avanti una relazione perché sono egoisti”: “Si illudono di ritrovare sé stessi e invece si perdono, perché solo quando viviamo per qualcuno viviamo veramente”. A denunciarlo è il Papa, nel testo da lui preparato per la catechesi odierna, al centro del quale c’è la parabola del padre e dei due figli narrata nel Vangelo di Luca. “Questo figlio più giovane, come tutti noi, ha fame di affetto, vuole essere voluto bene”, scrive Francesco: “Ma l’amore è un dono prezioso, va trattato con cura. Egli invece lo sperpera, si svende, non si rispetta. Se ne accorge nei tempi di carestia, quando nessuno si cura di lui”. “Il rischio è che in quei momenti ci mettiamo a elemosinare l’affetto e ci attacchiamo al primo padrone che capita”, attualizza il Papa: “Sono queste esperienze che fanno nascere dentro di noi la convinzione distorta di poter stare in una relazione solo da servi, come se dovessimo espiare una colpa o come se non potesse esistere l’amore vero. Il figlio minore, infatti, quando ha toccato il fondo, pensa di tornare a casa del padre per raccogliere da terra qualche briciola d’affetto”.