“Anche nella notte Dio è presente, perché davanti a lui non vi è oscurità o realtà che possa nascondere la sua gloriosa misericordia”. Ad assicurarlo è mons. Ovidio Vezzoli, vescovo di Fidenza, nel messaggio indirizzato ai fedeli per la Pasqua. “La notte non è il luogo in cui Dio è assente; per lui e in lui essa è splendente come il giorno”, scrive il presule: “Da credenti, non dimentichiamo che anche nella tenebra più profonda dell’umanità, il Padre si è abbassato nel Figlio Gesù Cristo liberandola dalla morte e illuminando la notte della storia attraversandola con la sua luce di risurrezione”. L’esempio citato dal vescovo è quello della notte della “prova suprema”, prima sul Getsemani e poi sulla Croce, quando Gesù “davanti al Padre consegna tutti gli interrogativi della storia, ai quali l’umanità stessa non è in grado di elaborare risposte soddisfacenti: perché il dolore degli innocenti? Perché la malattia e la finitudine dell’umano che conduce alla morte? A chi e a che cosa giova tanta sofferenza che gli uomini e le donne di ogni tempo sperimentano nella loro breve esistenza? Può Dio rimanere così lontano o indifferente davanti ai tanti Giobbe che gridano a lui e invocano giustizia e misericordia notte e giorno?”. “Nella tenebra che avvolge il mondo nell’ora in cui, a mezzogiorno, il sole splende nella sua luminosa intensità, Gesù dall’alto della croce, rivolgendosi al Padre, dichiara che la notte più difficile non può oscurare la presenza di Dio compassionevole e misericordioso”, commenta mons. Vezzoli: “Questa è la letizia della Pasqua di risurrezione del Signore, buona notizia che attraversa insistentemente l’accelerato cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, con le sue luci e le sue ombre”.