Alcol: Scafato (Iss), “strategiche prevenzione ed intercettazione precoce consumatori a rischio. Sono 1 milione 260mila giovani, la metà minori, e 2,5 milioni donne”

“La prevenzione nazionale e regionale, la più efficace possibile, è possibile se si mira ai target principali. È necessario innalzare l’attenzione per i giovani, i minori in particolare, prevedendo maggiori tutele nei luoghi di aggregazione e l’educazione alla salute nelle scuole. È dimostrato che è efficace investire in prevenzione e attivare l’intercettazione precoce dei consumatori a rischio, specialmente con interventi differenziati per donne e anziani, favorendo il counselling e l’intervento motivazionale”. Così Emanuele Scafato, direttore dell’Ona-Iss (l’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto), presentando oggi a Roma i dati  del monitoraggio alcol nel Paese. Secondo l’esperto, “occorre assicurare adeguate risorse per le reti curanti e l’applicazione delle linee guida per i disturbi da uso di alcol che l’Iss ha reso disponibili alle strutture del Ssn per la cura dei consumatori con danno o alcoldipendenti, pazienti clinici a tutti gli effetti in necessità di trattamento. Occorre favorire un incremento della consapevolezza sui rischi derivanti dall’uso di alcol a sostegno delle persone, delle famiglie e in osservanza degli obiettivi delle strategie delle Nazioni unite, che non abbiamo raggiunto nel 2025, ma in cui siamo impegnati per il 2030”.
Il quadro delineato dal comportamento dei 36 milioni di consumatori di alcol in Italia, pari al 77,5% dei maschi e al 57,6% delle femmine – presenta luci e molte ombre. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani (circa 1.260mila tra gli 11 e 24 anni, di cui 615.000 minorenni) e le donne (circa 2,5 milioni, con il 13,3% di consumatrici a rischio tra le minorenni 11-17enni). Spiccano i 4,13 milioni di binge drinker (74.000 sono minori) il cui andamento negli ultimi 10 anni mostra un aumento dell’80% nelle femmine, passando dal 2,5% nel 2013 al 4,5% nel 2023; anche i maschi vedono un incremento del 19% tra il 2019 e il 2023 senza alcun accenno all’atteso calo dei consumi tesi all’intossicazione. Dei 780mila consumatori dannosi, clinicamente pazienti con Disturbi da uso di alcol (Dua), 310mila sono donne. Tutti i consumatori dannosi sono in necessità di essere presi in carico, mentre lo sono solo l’8,1%, non essendo il 91,9% dei consumatori dannosi “in need for treatment” mai intercettati dal Ssn.

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