Eurobarometro: aumenta la richiesta di sicurezza economica. Per gli italiani le priorità sono costo della vita, lavoro, lotta alla povertà

“In un contesto geopolitico in rapida evoluzione, difesa e sicurezza (36% in Ue, 31% in Italia), così come competitività, economia e industria (32% in Ue, 34% in Italia), sono le aree su cui secondo i cittadini l’Unione europea dovrebbe concentrarsi maggiormente per rafforzare la propria posizione nel mondo”. In Italia, risultano priorità anche l’indipendenza energetica, le risorse e le infrastrutture (33%). Sono dati che emergono dall’Eurobarometro, sondaggio su scala europea, promosso dall’Europarlamento. “I risultati per la difesa e la sicurezza restano stabili rispetto a febbraio-marzo 2024, mentre quelli relativi a competitività, economia e industria sono aumentati di cinque punti”. Seguono l’indipendenza energetica (27%), la sicurezza alimentare e l’agricoltura (25%) e l’istruzione e la ricerca (23%).
Il documento Eurobarometro commenta: “Le questioni economiche e di sicurezza sono centrali anche tra i temi che i cittadini vorrebbero vedere prioritariamente affrontati dal Parlamento europeo. Quattro europei su dieci citano inflazione, aumento dei prezzi e costo della vita (43%), seguiti da difesa e sicurezza dell’Ue (31%), lotta alla povertà e all’esclusione sociale (31%) e sostegno all’economia e creazione di nuovi posti di lavoro (29%)”. Inflazione, aumento dei prezzi e costo della vita risultano la priorità principale in tutte le fasce d’età, con picchi in Portogallo (57%), Francia (56%), Slovacchia (56%), Croazia (54%) ed Estonia (54%). Per gli italiani, le priorità sono: inflazione, aumento dei prezzi e costo della vita (nella stessa percentuale della media europea: 43%); supporto all’economia e creazione di nuovi posti di lavoro (37%); difesa e sicurezza dell’Unione europea e lotta alla povertà ed esclusione sociale (entrambe 26%).
“Un terzo dei cittadini europei (33%) si aspetta un calo del proprio tenore di vita nei prossimi cinque anni, sette punti in più rispetto a giugno-luglio 2024. Questo vale per il 53% degli intervistati in Francia (+8 punti percentuali) e il 47% dei tedeschi (+15 pp). In Italia, la percentuale scende all’11%, con una netta maggioranza (76%) di chi ritiene che il tenore di vita non cambierà”.

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