“Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. Questo il tema della XXXVIII Marcia della pace che si terrà sabato a Terralba per iniziativa del Comitato promotore composto dalla Delegazione regionale Caritas Sardegna, dalla Caritas diocesana di Ales-Terralba, dal Csv Sardegna solidale, dall’unità pastorale di Terralba, dal Comune di Terralba e dalla Pastorale giovanile e vocazionale diocesana.
“Ancora una volta – si legge nell’Appello del Comitato promotore – constatiamo la sciagura della guerra che avvolge il destino di milioni di persone in tutti i continenti: dall’Africa all’America, dall’Europa all’Asia all’Oceania. Sembra che nulla abbiamo imparato, che nulla vogliamo costruire: uomini e donne, bambini e anziani, tutti vittime dell’assurda ricerca del potere politico e militare, del benessere economico a discapito di altri, di sempre maggiori ricchezze finanziarie sulla pelle dei poveri. Siamo circondati da tragedie senza fine, delle quali spesso riesce difficile anche comprendere il perché”. “La pace – proseguono i promotori della Marcia – non viene soltanto dai sottili fili tessuti dalle diplomazie di tutto il mondo, che sono certamente necessari a stabilire regole, indicare confini, presentare richieste e perorare cause. Essa nasce anche e soprattutto dalla riscoperta di valori umani fondamentali: solo l’amore e la comprensione reciproca, praticati a tutti i livelli e a qualunque costo, possono infatti dare un volto veramente umano alla pace. Così le rivendicazioni dei popoli e dei poveri a livello internazionale si incrociano e si coniugano anche con i problemi della nostra terra di Sardegna: il lavoro sempre più povero, la povertà intergenerazionale, le difficoltà di tantissime persone ad avere accesso alle cure mediche garantite dallo Stato, la mancanza di sogni nei giovani e una speranza che si affievolisce, come se non fosse più capace di guardare al futuro con fiducia”.
L’iniziativa di sabato sarà l’occasione per rinnovare “il nostro impegno nella ricerca della pace, nella costruzione del dialogo tra i popoli e anche all’interno della nostra società civile, perché la Marcia della pace possa essere l’inizio o la prosecuzione di un percorso di impegno quotidiano nelle nostre comunità ecclesiali, nelle comunità civili a tutti i livelli, nella politica, nel mondo dell’economia e della finanza: dappertutto – concludono i promotori – si trovano uomini e donne di buona volontà e ovunque si può imparare a sedersi alla stessa tavola per riscoprirsi fratelli con un comune desiderio di bene, di serenità e di vita, da condividere con tutti, specialmente con chi non ha voce e resta ai margini della vita”.
L’appuntamento per i partecipanti è fissato per le 15 presso l’Istituto superiore “De Castro”; da qui ci si metterà in cammino per raggiungere la chiesa di San Pietro dove si terrà la veglia di preghiera per la pace, presieduta da Mons. César Essayan, vicario apostolico della Chiesa latina in Libano. Sarà un’occasione – viene sottolineato nel comunicato di presentazione – per ascoltare la sua preziosa testimonianza e pregare guidati da lui per la pace, specialmente in Medio Oriente.