Parlamento Ue: criminalità organizzata nel traffico di migranti. Brunner (Commissione), “serve nuova governance”

(Strasburgo) Dopo i dati forniti dalla Commissione sulle vittime della tratta di esseri umani, nel pomeriggio di mercoledì 22 gennaio il Parlamento europeo ha discusso sul ruolo delle reti di criminalità organizzata nel traffico dei migranti. “C’è un numero crescente di persone che decidono di intraprendere viaggi pericolosi, via terra o via mare, verso l’Europa. Recenti report targati Unhcr hanno mostrato come i migranti vivano una condizione intollerabile che richiede impegno da parte nostra”. Così il ministro polacco per gli affari europei, Adam Szłapka, intervenendo in aula a nome del Consiglio. “I valichi di frontiera illegali nel 2023 hanno raggiunto il picco dagli anni Sessanta: occorre agire al più presto, anche attraverso il contrasto alla disinformazione, poiché i criminali usano spesso i social e le chat di messaggistica istantanea per promuovere le loro attività illegali”.
Il business del traffico di esseri umani genera ogni anno profitti che sfiorano i 6 miliardi di euro. Un punto, questo, sottolineato anche da Magnus Brunner, rappresentante della Commissione: “Il crimine organizzato costituisce una minaccia per la sicurezza e la democrazia. Oggi oltre il 90% dei migranti irregolari arriva in Ue attraverso trafficanti, spesso collegati a gruppi di criminalità organizzata”. Il commissario ha poi presentato la strategia per implementare partenariati con Paesi terzi, tra cui Bangladesh, Marocco ed Egitto, con un costo che sfiora i 60 milioni di euro: “Il modus operandi dei trafficanti evolve continuamente, ma la nostra legislazione ha più di 20 anni ha bisogno di un urgente aggiornamento, a livello strutturale e di governance”.

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