Natalità: De Palo (Fondazione) su dati Eurispes, “subito quoziente familiare all’italiana per salvare il Paese”

“L’Eurispes conferma oggi quello che sappiamo tutti: non c’è più tempo, servono misure urgenti e strutturate per evitare il tracollo del Paese, a partire da una via italiana al quoziente familiare”. Così il presidente della Fondazione per la natalità Gigi De Palo, commentando il Rapporto annuale Eurispes 2024 pubblicato oggi.
“Chiamiamolo ‘quoziente familiare’, ‘fattore famiglia’ o come ci pare, ma facciamo un riforma seria che consideri la composizione familiare. Accanto all’assegno unico occorre pensare una nuova politica fiscale che abbia al centro e riconosca il ruolo determinante della famiglia, prendendo in considerazione anzitutto una variabile fondamentale come la numerosità del nucleo familiare – prosegue De Palo -. Oggi la tassazione in Italia prevede il calcolo delle tasse sulla base dei redditi dei singoli componenti di una famiglia, per poi applicare una risibile detrazione se uno dei coniugi non lavora: una grande discriminazione nei confronti delle famiglie con figli”. “Smontiamo una volta per tutte la mistificazione che il quoziente familiare scoraggerebbe il lavoro femminile – afferma -. Basta guardare i dati della Francia, dove il quoziente familiare è in vigore dagli anni Cinquanta e oggi il 71,7% delle donne è occupata, contro il 56,5% delle italiane (dati Eurostat)”. Per De Palo, “una riforma di questo tipo, oltre a favorire fiscalmente le famiglie per una questione di equità sarebbe anche un incentivo per la natalità, di cui c’è un gran bisogno. Senza dimenticare che è uno dei punti principali di questo Governo”.

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