Mediterraneo: a Fiesole il Consiglio dei giovani per renderlo “uno spazio di dialogo e pace”

Si rivolge ai rappresentanti del Consiglio dei giovani del Mediterraneo il vescovo di Fiesole, mons. Stefano Manetti quando dice “da oggi Fiesole è la vostra casa”. Il seminario vescovile di Fiesole è infatti la nuova e prima sede del Consiglio formatosi nel 2023. Raccogliendo il testimone di Giorgio La Pira e attraverso una rete di relazioni basate sulla fraternità, per il vescovo Manetti il Consiglio ha lo scopo di fare del Mediterraneo uno spazio di dialogo e pace. Di La Pira il vescovo non ricorda solo la definizione di Mediterraneo come “lago di Tiberiade”, ma anche il primo colloquio Mediterraneo del 1958, durante il quale arabi e israeliani, vicini, si ascoltarono reciprocamente. Per mons. Fabio Celli, rettore del seminario, il Consiglio dei giovani è una “straordinaria congiunzione di esperienze e percorsi” che trovano oggi casa a Fiesole, con l’auspicio che possa essere epicentro di un modo nuovo di concepire il dialogo tra popoli del Mediterraneo attraverso coloro che ne sono il futuro, i giovani. Per Pasquale Ferrara, direttore generale per gli affari politici e di sicurezza, se l’obiettivo è un dialogo fraterno, parlare di frontiere di pace rappresenta già un progresso rispetto al tema del “grande arco di crisi”. Tuttavia è necessario il superamento progressivo del concetto di frontiera, che spesso rimanda a un passato plasmato dalla decolonizzazione. Ferrara parla poi dello sguardo europeo sulla zona: uno sguardo di preoccupazione securitaria, energetica, per le frontiere o la sicurezza interna. Preoccupazioni “legittime ma non esclusive” che evidenziano nuovamente la necessità di un cambio di paradigma attraverso il superamento degli stereotipi, l’utilizzo della “diplomazia preventiva” e la cultura. “Serve grande immaginazione politica che non è utopia”, conclude Ferrara.

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