Giovani: Canzi (psicologa), “sfida è rilanciare la funzione generativa”

“La vera sfida di oggi sta nel recuperare e rilanciare il senso, l’obiettivo, della vita umana, la sua più intrinseca funzione generativa, non solo per il bene dei giovani ma di tutti, per il bene della nostra società. Il contrario della generatività è la stagnazione, l’immobilità”. Così Elena Canzi, docente di Psicologia sociale e della famiglia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che oggi, 2 marzo, ha aperto la seconda giornata del convegno “Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi” organizzato dall’Università Pontificia Salesiana (Ups) di Roma. “Il senso della differenza sessuale” il tema della relazione della psicologa che, facendo anche riferimento al modello relazionale-simbolico di Eugenia Scabini e Vittorio Cigoli, si è soffermata sulla valenza generativa della differenza di genere, che nella famiglia ha il suo luogo primario di realizzazione. “Generare legami è un atto rischioso che espone a una quota di dolore – ha affermato -. La generatività è fortemente associata all’esperienza del limite e al sentimento di mortalità. È drammatico quando una società non è più generativa perché comunica una mancanza di accettazione del limite”. In platea educatori, religiosi, operatori pastorali che quotidianamente si relazionano con i giovani e parlando proprio delle sfide educative Canzi ha evidenziato che “le nuove generazioni hanno bisogno di cura responsabile, affetto, regole e norme. Solo incontrandosi con dei divieti i ragazzi possono accedere all’esperienza del desiderio, innescando una relazione virtuosa tra il limite e la ricerca dell’altro, uscendo dalla fantasia onnipotente e infantile e maturando una identità adulta”.

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