Memorandum Ue-Egitto: Amnesty International, “i diritti umani devono essere posti al centro di ogni forma di cooperazione”

Alla vigilia dell’incontro tra i leader dell’Unione europea e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, previsto per domani, domenica 17 marzo, al Cairo, Amnesty International chiede di garantire che il rispetto dei diritti umani sia posto al centro di tutti gli accordi tra Unione europea ed Egitto. “I leader dell’Unione europea cercano di rafforzare i loro legami con l’Egitto ma – ha ammonito Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio presso le Istituzioni europee di Amnesty International – non devono rischiare di diventare complici delle gravi violazioni dei diritti umani in corso nel paese. Giornalisti e difensori dei diritti umani continuano ad andare incontro ad arresti, censura, divieti di viaggio, congelamento di beni e altre forme di persecuzione. Il tutto nel bel mezzo di un’implacabile repressione di ogni forma di dissenso”. “Migliaia di persone languiscono ingiustamente dietro le sbarre, in condizioni orribili, solamente per aver esercitato i propri diritti umani o a seguito di processi gravemente iniqui. Centinaia di condanne a morte continuano a essere emesse ogni anno, mentre proseguono ad essere diffuse impunemente sparizioni forzate, torture e altri maltrattamenti”, ha proseguito Geddie, secondo cui “affinché la cooperazione possa andare positivamente incontro alla crisi dei diritti umani in Egitto, i leader dell’Unione europea devono garantire che le autorità egiziane adottino chiare misure per il rispetto dei diritti umani, in particolare eliminando la censura nei confronti della stampa e altre restrizioni alla libertà di espressione, ponendo fine alla repressione ai danni della società civile e scarcerando tutte le persone detenute arbitrariamente per aver pacificamente esercitato i loro diritti”.
Nell’ambito dell’Accordo strategico, ci si aspetta che l’Unione europea e l’Egitto negozino gli investimenti dell’Unione europea nella gestione delle frontiere, compresa la fornitura di attrezzature e aiuti alle autorità egiziane per il controllo delle frontiere e per prevenire le partenze. “Le autorità egiziane arrestano e trattengono arbitrariamente rifugiati, richiedenti asilo e migranti in condizioni inumane; li espellono ingiustamente e senza procedure adeguate o costringendoli a chiedere asilo in paesi dove rischiano di andare incontro a gravi violazioni dei loro diritti umani”, ha denunciato Geddie, per la quale “i leader europei non possono ignorare tali violazioni e devono assicurare che qualsiasi forma o accordo di cooperazione includa chiare garanzie per i diritti umani. L’Unione europea deve abbandonare il fallimentare schema di costringere le persone a rimanere in paesi dove i loro diritti sono a rischio ed evitare di essere ulteriormente complice delle violazioni dei diritti umani, come è stato evidente per la cooperazione portata avanti con la Libia e la Tunisia”.
L’incontro – viene sottolineato da Amnesty International – si svolge in un momento di divisione all’interno dell’Unione europea, anche nella stessa delegazione che si reca al Cairo, riguardo ai crimini di guerra, ai crimini contro l’umanità e al rischio di genocidio contro i palestinesi, con più di 31.000 morti nella Striscia di Gaza. Mentre il Belgio continua a finanziare l’Unrwa e a chiedere un immediato cessate il fuoco, la Commissione europea, l’Italia e l’Austria rischiano di aggravare la crisi alimentare che sta colpendo la popolazione di Gaza non ripristinando completamente i finanziamenti all’Unrwa, non interrompendo tutte le forniture di armi e munizioni verso Israele, e non chiedendo un cessate il fuoco. “Il primo ministro belga e il presidente dell’Egitto devono insistere affinché i loro omologhi chiedano pubblicamente un cessate il fuoco immediato a Gaza, ripristinino i finanziamenti all’Unrwa e conducano una revisione del rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi in materia di diritti umani”, ha concluso Geddie.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa