Parlamento Ue: Metsola, “Legnano è un simbolo di unità”. A Strasburgo rievocazione della vicenda che oppose Comuni e Barbarossa

(Foto SIR)

(Strasburgo) “L’Europa non è solo una espressione geografica ma è anche una comunità di valori basata su una cultura comune, la cultura europea, che ci viene dalla nostra storia. La quale è fatta di guerre, di persecuzioni, ma anche di scoperte, di scambi commerciali, di produzione artistica, di grandi passi avanti nell’ambito della libertà e dei diritti fondamentali. Legnano in questo senso è stata una città simbolo di unità”. Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha partecipato oggi all’inaugurazione della mostra dedicata al Palio di Legnano e alla rievocazione storica della Battaglia che oppose, il 29 maggio 1176, i comuni della Lega lombarda all’esercito imperiale di Federico I, detto il Barbarossa. Fatto rilevante per la storia della Penisola, così pure d’Europa, tanto che Legnano è la sola città italiana, oltre a Roma, citata nell’Inno di Mameli. Una mostra dei costumi e dei gioielli della sfilata di fine maggio rimane esposta per due giorni, oggi e domani, nella galleria “Emilio Colombo”, con una serie di pannelli e installazioni che mostrano la ricchezza del palio della città in provincia di Milano. Nella domenica più vicina al 29 maggio la città è attraversata da una accurata sfilata con mille figuranti e decine di cavalli per concludersi poi allo stadio dove si disputa la gara equestre tra le otto contrade.

Nel suo intervento, la presidente Metsola ha affermato: “quello dell’unità è stato storicamente anche l’approccio della nostra Unione, rivelandosi vincente. Noi dobbiamo continuare su questa strada, dobbiamo unire, non dividere. Essere costruttivi, non distruttivi e trovare soluzioni comuni attraverso il dialogo. In un contesto globale così instabile, io sono orgogliosa di come le istituzioni europee, inclusi questo Parlamento e gli Stati membri, si siano mobilitati per una unità senza precedenti”. Quindi ha aggiunto: “se non saremo al fianco dell’Ucraina tutto ciò per cui abbiamo combattuto, tutto ciò che abbiamo promesso e tutto ciò che abbiamo ereditato rischierebbe di sgretolarsi. Se guardiamo nel futuro immediato, il prossimo giugno voteremo per il Parlamento europeo. Se abbiamo imparato una cosa durante gli ultimi cinque anni è proprio questo: possiamo continuare a creare risultati solo se rimaniamo una casa per tutti, per tutte le nazioni, per tutte le città per tutte le ragazze e i ragazzi che vedono nell’Europa una possibilità. L’Unione europea non è perfetta: c’è ancora molto, molto da fare. Ma la vostra presenza qui oggi è un incoraggiamento a fare di più per promuovere i nostri valori, per sostenere la nostra cultura e la nostra società”.

Durante l’inaugurazione – cui erano presenti due classi dell’Istituto “Barbara Melzi” di Legnano – sono intervenuti alcuni eurodeputati. Hanno preso la parola l’europarlamentare Patrizia Toia, il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, Luca Roveda, vice presidente Fondazione Palio, lo storico medievista Paolo Grillo.
Il sindaco si è soffermato sul motto europeo, “unità nella diversità” che “è di fatto anche il motto delle nostre otto contrade. È il senso di ciò che ci accomuna, ciò che ci rende fratelli”. Radice ha fra l’altro ricordato che la mostra sul Palio a Strasburgo si inserisce nelle celebrazioni del centenario di Legnano città.
Il professor Grillo dal canto suo ha ricostruito le motivazioni e lo svolgimento della battaglia del 1176, per poi affermare: “perché va ricordato ancora oggi questo avvenimento storico? Anzitutto sgombriamo il campo da un elemento che ha falsato a lungo l’interpretazione di questa battaglia. Ossia l’interpretazione nazionalista che si è affermata nel corso dell’800. Durante il Risorgimento italiano i patrioti hanno cavalcato la vicenda di Legnano come uno scontro tra italiani e tedeschi. Lettura che è però una forzatura del quadro storico: non era un confronto Italia-Germania, ma piuttosto città-imperatore, considerando fra l’altro che il Barbarossa era il legittimo sovrano dell’Italia. Era semmai uno scontro su quali fossero le prerogative che dovevano spettare agli uni e agli altri”. Grillo ha poi aggiunto: “quelle che si sono scontrate sul campo di battaglia di Legnano erano due modalità diverse di concepire il potere e l’autorità. Da un lato le città, dove il potere saliva dal basso; era il consenso dei cittadini che creava il governo della città. Sul fronte imperiale, invece, il potere scendeva dall’alto: Dio investiva l’imperatore, il quale investiva i marchesi, i quali investivano i conti e così via. Alla fine è risultato vincente proprio questo modello partecipativo e popolare”. “Anche sull’esempio di quanto avvenuto dopo la battaglia di Legnano, in tutta Europa le città si organizzarono per darsi meccanismi di autogoverno e per dialogare con il potere centrale”.

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