Argentina: “curas villeros”, “governo non stacchi la spina ai quartieri popolari”

“Non è un bene che lo Stato stacchi la spina” alle cosiddette “villas”, ai quartieri popolari e agli insediamenti urbani della periferia di Buenos Aires e di altre città argentine. Ad affermarlo sono i cosiddetti “curas villeros”, i sacerdoti che hanno la responsabilità pastorale di queste zone, in riferimento ai provvedimenti di privatizzazione dell’economia presi dal Governo di Javier Milei. “In mezzo a tanti debiti con i più svantaggiati, apprezziamo le politiche pubbliche che sono state attuate nei quartieri poveri – si legge nella nota, firmata, tra gli altri, da padre Toto De Vedia, padre Charlie Olivero, padre Adrián Bennardis, padre “Pepe” Di Paola -. Queste politiche hanno reso possibile la crescita dell’inclusione. Così, molti vicini hanno potuto ottenere un migliore accesso a fognature, acqua, elettricità, scuole, asili e centri comunitari. Altri hanno potuto ampliare e migliorare le loro umili case. Non è un bene staccare la spina dello Stato dalle baraccopoli e dagli insediamenti. Perciò, “è un colpo durissimo ridurre questi finanziamenti di cui beneficiano più di 5 milioni di residenti, la maggior parte dei quali sono minori. Non si può permettere che l’intervento dello Stato negli oltre 5.000 quartieri popolari di tutto il Paese diminuisca. Ridurre il budget del Fisu (Fondo si integrazione sociale urbana) sarebbe un passo indietro. Non possiamo tollerare un tale passo indietro che genera maggiore esclusione e, quindi, insicurezza e disintegrazione sociale. È praticamente l’unica politica pubblica che si rivolge al nucleo duro della povertà”. Concludono i sacerdoti: “Confidando nella capacità di ascolto e di dialogo per cui la popolazione li ha eletti, chiediamo al Governo nazionale di rivedere ciò che è necessario per rendere l’Integrazione Socio-Urbanistica una realtà sempre più efficace”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia