Natale: mons. Cevolotto (Piacenza-Bobbio), “ci aiuti a non dimenticare che siamo tutti fratelli e figli dello stesso Padre, chiamati a tessere relazioni di pace”

“Natale è l’annuncio di un fatto ‘incredibile’: non solo Dio c’è, ma Dio si è fatto uomo in Gesù di Nazareth”. E “il Natale cristiano racconta questo avvenimento che da venti secoli continua a stupire e a commuovere, a ‘inquietare’ la nostra libertà”. Lo scrive il vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto, sul settimanale diocesano “Il Nuovo Giornale”.
“Quale via siamo chiamati a percorrere per attraversare questa notte e vedere l’alba di un nuovo giorno di pace? Il Natale ci chiede di contemplare quel Bambino che, divenuto adulto inviterà al perdono ‘fino a settanta volte sette’ (Mt 18,22), proclamerà ‘beati gli operatori di pace’ (Mt 5,9) e vivrà la scelta radicale dell’amore per il nemico: ‘Avete inteso che fu detto: Amerai il prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano’ (Mt 5,43-44)”, ricorda il presule.
“Parole ardue, ma vere e necessarie – afferma il vescovo – come quelle pronunciate da Yonathan Zeingen, figlio di Viviana Silver, 74 anni, che per tutta la vita ha lavorato per la riconciliazione con la Palestina, uccisa nel kibbutz Be’er dai terroristi di Hamas il 7 ottobre scorso. ‘Non fate la guerra nel nome di mia madre, non bombardate Gaza nel nostro nome. La vendetta non è una strategia: bisogna negoziare, allargare il dialogo con gli altri Paesi, liberare gli ostaggi. L’unico modo per vivere in un Israele sicuro è avere la pace. Hamas ha spazzato via la mia famiglia. Ma se facciamo la stessa cosa con Gaza succederà di nuovo. I bambini palestinesi fra quindici anni ci odieranno. Dobbiamo interrompere questo ciclo di odio’”.
Mons. Cevolotto conclude: “Il Natale ci aiuti a non dimenticare che siamo tutti fratelli e figli dello stesso Padre, chiamati ogni giorno a tessere, con l’aiuto della sua grazia, relazioni di pace, di giustizia e di riconciliazione. Perché ancora oggi possa risuonare e essere accolto il canto angeli: ‘Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama’ (Lc 2,14). Buon Natale!”.

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