Cop28: Ofs e Gifra Sicilia, un “appello ai reggitori dei popoli” sull’emergenza climatica

È un “appello ai reggitori dei popoli” quello lanciato, con una petizione, dall’Ordine francescano secolare (Ofs) e dalla Gioventù francescana (Gifra) di Sicilia. Un testo che raccoglie il grido d’allarme di Papa Francesco che ha invitato a “schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche, sforzandoci di porre fine all’insensata guerra alla nostra Casa comune, che è una guerra mondiale terribile”.
Nasce così la petizione indirizzata a tutti i potenti del mondo, in particolare ad Ursula Von Der Leyen e a Giorgia Meloni che alla Conferenza avranno il compito di rappresentare l’Europa e l’Italia alla 28ª Conferenza sul clima in svolgimento in queste ore a Dubai.
“L’Ordine francescano secolare e la Gioventù francescana di Sicilia non intendono fermarsi qui – dicono con una nota -. Continua la raccolta di adesioni e sottoscrizioni. Inoltre, già dai prossimi giorni saranno programmate attività che rispondono direttamente all’appello del Pontefice, a partire da sabato 2 dicembre, quando è stata programmata una Passeggiata nel Creato con ritrovo alla Scala dei Turchi: soltanto con una forte sensibilizzazione delle coscienze di tutti sarà possibile incidere sulle coscienze dei decisori che in queste ore cominciano a sedersi al tavolo della 28ª Conferenza sul clima”.
Oltre 1.200 persone hanno già firmato l’appello di Ofs e Gifra Sicilia: tra loro politici, esponenti sindacali, vescovi, ambientalisti e semplici cittadini. Tra gli altri, mons. Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana e vescovo di Acireale, mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, Antonio Di Matteo, presidente nazionale di Mcl, Adriano Bordignon, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, padre Gianni Notari, direttore dell’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe di Palermo.

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