Coronavirus Covid-19: Torino, realizzato in 12 giorni un ospedale dove prima si riparavano i treni

L’Ospedale delle Officine Grandi Riparazioni (Ogr) nel centro di Torino mette da oggi a disposizione 90 posti letto per malati di Covid-19, 88 per pazienti di media e lieve entità, mentre due sono dedicati alla terapia intensiva. I lavori di riadattamento dell’area – un tempo dedicata alla riparazione dei treni e poi a centro culturale per il capoluogo piemontese – sono stati realizzati in 12 giorni con il concorso di una serie importante di attori economici e sociali del territorio. Obiettivo della struttura è quello di decongestionare le strutture ospedaliere regionali mettendole in condizione di riprendere l’assistenza medica ordinaria.
Lo spazio delle Ogr (circa 8.900 metri quadrati) è stato conferito a titolo gratuito dalla Fondazione Crt, i lavori di allestimento sono stati condotti dai Reparti Genio Campale dell’Aeronautica, le spese vive (pari a circa tre milioni di euro) sono state sostenute dalla Compagnia di San Paolo; le procedure di allestimento, inoltre, sono state seguite dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino e dalla Protezione Civile. A lavorare nell’ospedale sarà anche personale medico cubano arrivato nei giorni scorsi in Piemonte: trentotto tra medici e infermieri. Se vi fosse la necessità, sarà possibile aggiungere ulteriori posti letto.
L’area delle Ogr era stata riqualificata nel 2017 dalla Fondazione Crt con un investimento di circa 100 milioni di euro e dedicata alla creazione di un polo per le attività culturali.
La struttura è divisa in due sezioni: la prima per l’accoglienza del personale sanitario, la seconda è dedicata alla degenza. I pazienti entreranno da un portone laterale, passando attraverso un box di vetro isolato dall’esterno. L’unità di terapia intensiva (denominata Cura) è frutto di una iniziativa internazionale open source per convertire container marittimi in stanze di terapia intensiva pronte all’uso e per pazienti affetti da coronavirus: la prima unità è stata costruita e installata in Italia, appunto alle Ogr, ed è stata realizzata con il sostegno di UniCredit.
Una volta conclusa l’emergenza, l’80% delle attrezzature attualmente presenti nelle Ogr sarà messo a disposizione della Regione per la riutilizzazione presso altri ospedali.

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