Coronavirus Covid-19: mons. Perego (Ferrara-Comacchio), nota sui sacramenti e lettera ai fidanzati

“Rimandare almeno a ottobre-novembre la celebrazione della prima confessione, della prima comunione e della cresima, se non addirittura slittare di un anno, cioè ad aprile-maggio 2021: senza la partecipazione della comunità, infatti, la celebrazione dei sacramenti rischierebbe di essere un fatto privato”. È una delle indicazioni di mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, per questo tempo di pandemia, in attesa di “una valutazione più precisa” che “sarà possibile solo quando diventeranno chiari i tempi e le modalità della ripresa della vita sociale ed ecclesiale in tutto il Paese”. “È importante che la preparazione al matrimonio dei futuri sposi non sia ridotta rispetto al numero di incontri normalmente previsti”, scrive il presule in una nota: “Questo tempo di privazione non deve sacrificare la necessaria formazione cristiana”.
“In ordine alla mancata celebrazione delle esequie, sarà necessario – al termine della loro sospensione – stabilire, con i familiari e con tutta la comunità, la celebrazione di una S. Messa di suffragio per ognuno dei defunti, ma anche di una S. Messa al cimitero per tutti i defunti”, suggerisce Perego, che riguardo ai Centri estivi propone di far slittare a luglio l’inizio delle attività. Nella nota, il presule fa riferimento anche alla “situazione di precarietà economica di persone e famiglie”: “Unitamente alla Caritas diocesana, all’Ufficio Migrantes e all’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro – l’invito –  dovremo trovare il modo di sostenere alcuni nuclei familiari e attività economiche che fossero in particolare difficoltà nelle nostre parrocchie, qualora non bastassero gli aiuti messi a disposizione dallo Stato e dalle Regioni attraverso i Comuni”. Per Perego, infine, “un’attenzione particolare e comune sarà per il sostegno psicologico e spirituale alle non poche persone e famiglie che avranno subito dei traumi e delle profonde ferite”.
Mons. Perego firma, inoltre, una lettera indirizzata ai fidanzati e ai promessi sposi, in cui assicura: “Se la vostra vita, nei suoi tempi e nei suoi programmi, è stata profondamente toccata dal virus, non così è il vostro amore, che rimane l’unica ricchezza che non può essere minimamente scalfita e indebolita. Anzi, forse questo periodo, in cui la nostra salute è a rischio, rende ancora più consapevoli le parole della promessa matrimoniale, laddove recitano l’amore e la fedeltà ‘nella salute e nella malattia’ e può regalare un ulteriore momento di silenzio, di riflessione che non può che aumentare il desiderio e la responsabilità di una scelta matrimoniale”.

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