Papa Francesco: a Santa Marta, “chi dice di amare Dio e odia suo fratello è un bugiardo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Noi possiamo amare Dio perché Lui ci ha amati per primo”. Lo ha spiegato il Papa, nell’omelia della messa celebrata oggi a Santa Marta, in cui ha usato un esempio tratto dalla vita di famiglia: “Se un bambino appena nato, di pochi giorni, potesse parlare, certamente spiegherebbe questa realtà: ‘Mi sento amato dai genitori’. E questo che fanno i genitori con il bambino è quello che Dio ha fatto con noi: ci ha amati per primo. E questo fa nascere e fa crescere la nostra capacità di amare”. “Se uno dice: ‘Io amo Dio’ e odia suo fratello, è un bugiardo”, ha affermato Francesco, secondo quanto riferisce Vatican News: “Io amo Dio, prego, entro in estasi… e poi scarto gli altri, odio gli altri o non li amo, semplicemente, o sono indifferente agli altri… Non dice: ‘hai sbagliato’, dice ‘sei bugiardo’. E questa parola nella Bibbia è chiara, perché essere bugiardo è proprio il modo di essere del diavolo: è il Grande Bugiardo, ci dice il Nuovo Testamento, è il padre della menzogna. Questa è la definizione di Satana che ci dà la Bibbia. E se tu dici di amare Dio e odi il tuo fratello, sei dall’altra parte: sei un bugiardo. In questo non ci sono concessioni”.

“Il vero amore non è acqua distillata”, il monito del Papa: “È l’acqua di tutti i giorni, con i problemi, con gli affetti, con gli amori e con gli odi, ma è questo. Amare la concretezza, l’amore concreto: non è un amore di laboratorio. Ma c’è un modo di non amare Dio e di non amare il prossimo un po’ nascosto, che è l’indifferenza. ‘No, io non voglio questo: io voglio l’acqua distillata. Io non mi immischio con il problema degli altri. Tu devi, per aiutare, per pregare”. Francesco ha poi citato un’espressione di Sant’Alberto Hurtado che diceva: “Non fare del male va bene; ma non fare del bene, va male”. L’amore vero “deve portare a fare del bene, a sporcarti le mani nelle opere d’amore”. Non è facile, ma attraverso la strada della fede c’è la possibilità di vincere il mondo, la mentalità del mondo “che ci impedisce di amare”. Questa è la strada, ha concluso il Papa: “Qui non entrano gli indifferenti, quelli che si lavano le mani dai problemi, quelli che non vogliono immischiarsi nei problemi per aiutare, per fare del bene; non entrano i falsi mistici, quelli dal cuore distillato come l’acqua, che dicono di amare Dio ma prescindono dall’amare il prossimo”. “Che il Signore ci insegni queste verità: la sicurezza di essere stato amato per primo e il coraggio di amare i fratelli”, l’auspicio finale.

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