Economia: Istat, in Italia previsto il “proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi”

“L’andamento dell’indicatore anticipatore mantiene un profilo negativo, suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi”. Lo comunica oggi l’Istat nella sua “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana” evidenziando che in Italia “le condizioni complessivamente favorevoli del mercato del lavoro hanno supportato, nel terzo trimestre del 2019, il miglioramento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici che si è traslato interamente sull’aumento dei consumi, in un contesto di lieve riduzione tendenziale della pressione fiscale”.
“L’economia mondiale appare evolvere in un quadro di crescita moderata. Lo scenario internazionale, tuttavia, ha subito alcuni cambiamenti rilevanti i cui effetti sono al momento di difficile quantificazione”, rileva l’Istat, aggiungendo che, “da un lato, sembra essersi delineata una soluzione ai conflitti tariffari tra Stati Uniti e Cina e una maggiore chiarezza sul percorso della Brexit, dall’altro, le tensioni in Medio Oriente si sono acutizzate a causa della controversia tra Iraq e Stati Uniti”.
In Italia, viene sottolineato, “a novembre la produzione industriale ha registrato un lieve miglioramento, interrompendo la fase negativa dei mesi precedenti, con una buona performance dei comparti dei beni intermedi e strumentali”. Nello stesso mese, l’occupazione ha raggiunto i massimi storici dal 1977, con una significativa dinamica dei dipendenti permanenti e dell’occupazione giovanile. Nello stesso mese, il tasso di disoccupazione si è stabilizzato in presenza di una riduzione degli inattivi. La risalita dell’inflazione al consumo a fine anno non ha modificato lo scenario di generale moderazione per l’intero sistema dei prezzi e il differenziale inflazionistico negativo con la zona euro.
A dicembre, inoltre, “l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato, dopo il calo del mese precedente, un marcato aumento diffuso a tutte le componenti: il clima economico ha registrato la crescita più robusta e le attese sulla disoccupazione sono in miglioramento. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un aumento. Quest’ultimo è stato marcato per tutti i settori ad eccezione di quello manifatturiero che invece ha mostrato una stazionarietà, a sintesi del miglioramento dei giudizi sugli ordini e del peggioramento sia dei giudizi sulle scorte di prodotti finiti sia delle attese di produzione”.

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