Scarp de’ tenis: in carcere “lo sport non è un lusso, ma uno strumento educativo fondamentale”. Focus sulla rivista di strada

“Lo sport che libera” è il titolo di copertina del numero di ottobre della rivista di strada “Scarp de’ tenis” promossa dalla Caritas. Il periodico sarà in vendita da domani sulla piattaforma shop.scarpdetenis.it e dal prossimo week end sarà in strada e davanti alle parrocchie per tutto il mese venturo. La redazione illustra il tema di copertina: “In carcere il tempo è spesso un nemico: ore lente, spazi ristretti, relazioni forzate. In questo contesto lo sport non è un lusso, ma uno strumento educativo fondamentale”. Una legge dello Stato già nel 1975 riconosceva lo sport come parte del percorso di rieducazione dei detenuti, e lo ha confermato nella riforma del 2018. “Una partita di calcio o di rugby, correre insieme in cortile, provare a fare un canestro in più del proprio avversario non significa soltanto muovere il corpo: significa imparare a rispettare l’altro, riconoscere la propria fatica e i propri limiti”. Come dice Luigi Pagano, direttore di diversi istituti penitenziari fin dagli anni ’80 e di recente nominato garante dei diritti dei detenuti a Milano: “Lo sport e il movimento servono a tutti, dentro e fuori. In carcere diventano una vera medicina. Il gioco di squadra, in particolare, ha un valore enorme”.
Nelle scorse settimane la rivista ha lanciato un concorso letterario per i trent’anni di Scarp de’ tenis che cadranno il prossimo anno. Il tema è quello del cammino. Il concorso è aperto a tutti. I migliori racconti saranno raccolti in una edizione speciale di Scarp che sarà offerta dai venditori in pettorina rossa (tutte le info sul sito www.scarpdetenis.it).

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