Carceri: Società San Vincenzo De Paoli, stamattina presentato ad Ancona un percorso di formazione per volontari

(Foto Società San Vincenzo De Paoli)

Dall’11 ottobre al 6 dicembre si terrà un percorso di formazione intitolato “Essere presenza nel mondo del carcere” e dedicato a chi desidera avvicinarsi al volontariato in carcere promosso dai volontari della Società di San Vincenzo De Paoli delle Marche con il supporto del Settore Carcere e Devianza della Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv e con il sostegno delle Istituzioni locali.
“Tra le molte forme di povertà – ha osservato stamattina Paola Da Ros, presidente nazionale della Società di San Vincenzo De Paoli, nella conferenza stampa di presentazione ad Ancona – quella del carcere è forse la più dura: alla perdita di ogni riferimento si somma la privazione della libertà, che lascia un segno profondo nella vita delle persone. La libertà autentica, però, non consiste solo nell’uscire da una cella, ma nel ritrovare il coraggio di credere in se stessi e nella vita”.
“Essere volontari in carcere richiede disponibilità d’animo, competenze tecniche e conoscenza delle regole di vita del carcere. Significa saper accogliere senza giudicare, offrire ascolto e speranza a chi l’ha smarrita, accompagnare detenuti e famiglie nel loro percorso”, ha dichiarato Antonella Caldart, responsabile del Settore Carcere e Devianza della Società di San Vincenzo De Paoli.
Un percorso che punta a promuovere inclusione, reinserimento e dignità, offrendo strumenti concreti a chi sceglie di camminare accanto a chi vive l’esperienza del carcere. “Ogni persona conserva sempre il diritto ad essere trattata con rispetto e umanità”, ha evidenziato mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, intervenuto alla conferenza stampa
Un’attenzione particolare sarà rivolta ai minori “la cui recidiva – ha sottolineato Gabriele Cinti, coordinatore del progetto – supera il 40%”, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra istituzioni e società civile. Il percorso vedrà la partecipazione di professionisti del sociale e della giustizia, insieme a esperti volontari, per offrire un’esperienza formativa concreta e coinvolgente.
Gli otto incontri (in presenza e online) sono aperti a volontari, cittadini e operatori sociali che desiderano imparare a relazionarsi con le persone detenute o ex detenute, e a sostenere le loro famiglie.
Durante il corso verranno affrontati temi come la devianza minorile, il reinserimento sociale, le misure alternative alla detenzione, l’ascolto empatico e le problematiche legate alla criminalità e alla droga nelle Marche.
“Ogni corso risponderà alla necessità di ampliare la rete di solidarietà e supporto dentro e fuori le mura”, ha concluso Caldart.

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