La relazione sullo stato di diritti nell’Ue, illustrata oggi dalla Commissione, pone l’accento in particolare su questioni che hanno un legame diretto con il corretto funzionamento del mercato unico, quali una sana regolamentazione, le norme in materia di appalti pubblici e la stabilità del contesto normativo. La relazione affronta però alcuni capitoli principali. Sistemi giudiziari: “Nell’ultimo anno molti Stati membri hanno compiuto progressi in materia di riforme della giustizia. Le misure comprendono il rafforzamento dell’indipendenza dei consigli della magistratura, garanzie supplementari per le nomine dei giudici e l’autonomia dei pubblici ministeri, nonché per la qualità e l’efficienza dei sistemi giudiziari. Tuttavia, in alcuni Stati membri le riforme procedono a un ritmo più lento e in alcuni casi permangono gravi preoccupazioni. Sebbene si stiano compiendo sforzi a tutti i livelli, in molti Stati membri le risorse per i sistemi giudiziari sono a dura prova, il che incide sulla qualità e sull’efficienza della giustizia”. Quadri anticorruzione: “La lotta contro la corruzione rimane essenziale per mantenere lo Stato di diritto e preservare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche”. La relazione mostra che “diversi Stati membri hanno sviluppato nuove strategie anticorruzione”. Nei Paesi dell’allargamento, i quadri giuridici e istituzionali “sono stati rafforzati, dimostrando resilienza a pressioni indebite in alcuni casi, mentre le indagini, l’azione penale e il giudizio sui casi di corruzione, compresi i casi ad alto livello, devono essere ulteriormente migliorati”. Libertà e pluralismo dei media: “Molti Stati membri stanno intraprendendo riforme per rafforzare il funzionamento e il finanziamento indipendenti dei media del servizio pubblico e per migliorare l’equità e la trasparenza dell’assegnazione della pubblicità statale. Allo stesso tempo, sono necessarie ulteriori azioni per affrontare le preoccupazioni relative alla sicurezza dei giornalisti e migliorare le garanzie per l’indipendenza di alcune autorità di regolamentazione dei media e dei media del servizio pubblico, aumentare la trasparenza della proprietà e garantire una migliore equità e trasparenza nell’assegnazione della pubblicità statale”.