I primi mille giorni di vita sono decisivi per la salute, lo sviluppo e il benessere dei bambini e delle bambine. Eppure, possono diventare un percorso a ostacoli che rischia di lasciare indietro i più fragili. Meno di un bambino su tre (il 30%) tra 0 e 2 anni infatti ha accesso a un asilo nido in Italia, una percentuale che scende notevolmente in alcune regioni del Sud come la Campania (13,2%), la Sicilia (13,9%) e la Calabria (15,7%) e resta lontana dall’obiettivo europeo del 45% previsto per il 2030. In tre anni il numero complessivo di strutture che forniscono servizi educativi per la prima infanzia – asili nido e sezioni primavera – è aumentato dell’1,4%, mentre il totale dei posti disponibili privati e comunali del 4,5%. Con l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze educative fin dalla prima infanzia è nato il progetto “Il Buon Inizio. Crescere in una comunità educante che si prende cura”, promosso da Save the Children e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
L’intervento – che ha avuto durata triennale – ha interessato quattro territori ad alta vulnerabilità socio-economica nelle città di Moncalieri (To), Tivoli (Roma), Locri e San Luca (Rc), coinvolgendo 2.250 bambine e bambini da 0 a 6 anni, quasi 1.700 genitori o adulti di riferimento, 400 tra insegnanti ed educatori e più di 420 operatori.
Gli hub creati con “Il Buon Inizio” hanno offerto attività educative per le bambine e i bambini da 0 a 6 anni, azioni a supporto dei genitori, come percorsi di orientamento ai servizi territoriali e accesso ai servizi di ascolto e sostegno legale, e iniziative culturali gratuite rivolte a tutta la comunità. Il progetto ha previsto un’ampia collaborazione con le realtà del territorio – sociali ed educative – animando laboratori, eventi, attività outdoor e molte altre iniziative per costruire una comunità educante e di cura capace di contrastare le disuguaglianze fin dalla nascita attraverso l’intervento educativo precoce.
Per contribuire al rafforzamento del Sistema integrato Zerosei, “Il Buon Inizio” ha attivato – con la collaborazione dell’Università di Bologna e di esperti di Save the Children – dei cicli di formazione continua e multidisciplinare su temi come la continuità educativa tra nidi e scuole dell’infanzia, l’approccio “Nurturing Care for early childhood development” e i sistemi di tutela per la prima infanzia, che hanno raggiunto più di 400 insegnanti ed educatori.
L’intervento ha avuto un impatto trasformativo sui territori, contribuendo a strutturare vere e proprie comunità educanti e di cura: reti locali composte da scuole, servizi sociali, presidi sanitari, terzo settore, famiglie e istituzioni. Attraverso il lavoro di presa in carico integrata, sono state inoltre erogate 80 “doti di cura”, sostegni individuali e personalizzati per le famiglie più fragili che hanno dovuto fronteggiare situazioni emergenziali. Grazie alla Fondazione nazionale degli assistenti sociali e al coinvolgimento dei Croas (Consigli regionali degli Ordini degli assistenti sociali) delle tre regioni interessate dal progetto, sono stati formati circa 50 assistenti sociali con un focus specifico sulla presa in carico di famiglie e nuclei vulnerabili con bambini e bambine tra 0 e 6 anni.
Il progetto Il Buon Inizio e il Sistema integrato Zerosei sono stati al centro di un evento che si è svolto oggi a Roma, nella sede di Save the Children.