“La cronaca passa in un attimo. La storia rimane. Perché la storia porta la traccia della presenza di Dio, del Suo disegno di provvidenza e di amore nelle vicende dei singoli e dei popoli. Perché la storia è sempre storia di salvezza, segnata da una speranza, che non delude, in Gesù Cristo, che rivela l’uomo all’uomo, salvandolo”. Lo scrive il vescovo di Tortona, mons. Guido Marini, nella prefazione al libro “Forse non è il caso. Riflessioni necessarie da una Diocesi italiana”, edito da San Paolo, scritto dal direttore del settimanale diocesano “Il Popolo” e dal 9 luglio in libreria.
Il volume racconta la realtà attraverso una serie di editoriali scritti da Colombo. “Non si tratta, in realtà, di articoli, ma di piccoli paesi e sconfinate città di una mappa più grande che disegna la storia recente di una Chiesa, di tanti pezzetti d’Italia, di ingorghi e autostrade del cuore, descritti da un osservatorio privilegiato: la mia redazione”, scrive Colombo che settimana per settimana – dal novembre 2019 ad oggi – ha riflettuto su fatti e notizie che lette insieme “ti rendi conto dell’epoca in cui viviamo”. Un’epoca “piena di contraddizioni, assurda, stimolante e triste, sospesa, liquida, sorprendente. Comunque abitata dalla presenza del Signore che continua a cercarci, ad amarci, a sedurci”.
Il volume si arricchisce della postfazione del vescovo emerito mons. Vittorio Viola, oggi Segretario del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che evidenzia che l’editoriale “ha il compito che ha il primo violino prima che l’orchestra inizi l’esecuzione di un brano: deve dare l’intonazione chiedendo un ‘la’ a uno strumento più grosso di lui. Lungo la settimana il suono della vita è molto simile alle dissonanze prodotte da tutti gli strumenti dell’orchestra alla ricerca dell’intonazione. Quando esce il giornale l’articolo di fondo dà il ‘la’ e il concerto può iniziare”. Nel leggere gli editoriali “siamo accompagnati sulla grande scena degli eventi del mondo, ora sulla piccola scena della nostra vita di ogni giorno, sempre con intelligenza e sensibilità”, scrive mons. Viola.