Sono 144.641 le persone migranti accolte nell’hotspot di Lampedusa dal 1° giugno 2023, giorno in cui la Croce Rossa italiana ha avuto in gestione la struttura di Contrada Imbriacola, al 31 maggio 2025. Si è trattato per il 73,6% di uomini adulti, per il 7,9% di donne adulte, per il 18,5% di minori. Quattro i Paesi con le più alte percentuali di provenienza: Bangladesh (17%), Siria (12%), Tunisia (11%), Guinea (10%). In due anni di attività, sono stati 3.434 gli sbarchi a cui è stata prestata assistenza, 5.973 le vulnerabilità e i bisogni specifici presi in carico e segnalati. Sono alcuni dati forniti oggi dalla Croce Rossa italiana che rileva come nel 2025, tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2025, sono arrivate a Lampedusa 18.035 persone migranti, dato che rappresenta una crescita del 25,3% rispetto al medesimo periodo del 2024, quando nel centro gestito dalla Cri erano stati accolti 14.393 ospiti.
“A Lampedusa e in tutti i porti del Paese, il nostro emblema garantisce umanità a ciascuna donna, uomo, bambina e bambino giunti sulle nostre coste. Ogni giorno, volontarie e volontari, operatrici e operatori della Cri sono impegnati affinché la dignità e i diritti di ogni singolo individuo vengano rispettati, rispondono alle necessità specifiche di chiunque, senza alcuna distinzione, con il solo desiderio di riuscire ad aiutare quante più persone possibile”, ha dichiarato Rosario Valastro, presidente della Cri. “Siamo preoccupati non certo dai numeri – ha precisato – ma dalle storie che accompagnano ciascuna di queste vite, dalle violenze, dai disastri, dalle crisi e dai conflitti che spingono ogni anno migliaia e migliaia di persone, a volte intere comunità, ad attraversare il Mediterraneo, a scegliere il pericolo di un viaggio difficile, pur di avere un’alternativa a tanto sconforto. Diamo valore ad ognuna di queste vite, diamo umanità a chi soffre, lo facciamo ogni giorno, consapevoli che solo così è possibile costruire una cultura della pace capace di portare ogni individuo e la comunità internazionale a riflettere seriamente sulla possibilità di anteporre il dialogo a violenza e sopraffazione”. “In un momento in cui l’umanità è nel baratro, con più di 120 conflitti in tutto il mondo, milioni di persone ridotte alla fame dalle guerre, un momento in cui si spara su indifesi, strutture sanitarie e anche sulla Croce Rossa”, ha precisato Valastro, per il quale “davanti alla sofferenza umana, scegliamo di non voltarci dall’altra parte, di rispondere sempre con concretezza alle difficoltà, di affrontare crisi ed emergenze con l’obiettivo di non lasciare solo nessuno, di migliorarci sempre, perché si può sempre fare meglio, di raggiungere chiunque, ovunque, con il nostro aiuto”.