Riviste: messaggero di sant’Antonio, nel numero di giugno uno speciale di otto pagine “da Francesco a Leone XIV”

(Foto Messaggero di sant'Antonio)

Sono due i filoni principali del nuovo numero di giugno del “Messaggero di sant’Antonio”: il passaggio di testimone tra Papa Francesco e Leone XIV e il filone antoniano in concomitanza con la solennità di Sant’Antonio del 13 giugno.
Lo speciale di otto pagine da Francesco a Leone XIV è scritto a quattro mani. Antonio Spadaro firma “L’eredità di Papa Francesco”, un’eredità importante quella del Papa argentino, fatta di una fede vissuta nella misericordia e nella giustizia, nell’amore a Dio e al prossimo. Ci lascia soprattutto l’esempio di una Chiesa che sa dire c’è posto per “todos, todos, todos”. Ad accogliere questa eredità è ora Leone XIV, Pontefice, pastore e missionario. A tracciare la personalità del nuovo Pontefice è Sabina Fadel in “Un pastore in cammino”. Benché molto diverso da Bergoglio, Papa Prevost ha accolto l’eredità del suo predecessore ed è lui che dovrà confrontarsi con i processi da lui avviati.
Sul versante squisitamente antoniano sono invece due gli articoli di punta. Giulia Cananzi con “Un’oasi francescana per riscrivere il futuro” illustra il “progetto 13 Giugno” di Caritas sant’Antonio Ets per realizzare un centro polifunzionale per i giovani delle periferie di Palermo. Un modello che è anche un tributo alla memoria del primo vero pentito di mafia: Leonardo Vitale. Mentre “La Lisbona di Antonio” è il reportage di Andrea Semplici racconta la grande festa per sant’Antonio che si vive nella città natale del Santo. Perché quella dei Lisbonesi per il “loro” Antonio è una devozione vitale, profonda e sincera, tra messe, processioni e sfilate piene di allegria e colori.
A dare una chiave di lettura unitaria a questi due filoni è l’editoriale del direttore fra Massimiliano Patassini con “Nel nome dei poveri”, che ricorda non solo il legame e l’attenzione particolare che Papa Francesco ha sempre avuto nei confronti dei poveri, ma anche il suo legame con sant’Antonio. Bergoglio, che volle assumere il nome pontificale del Poverello di Assisi, ha infatti istituito anche una giornata dedicata ai poveri, ponendola da subito sotto la protezione di sant’Antonio, dal 2023 da lui definito “patrono dei poveri”. Il Messaggio per tale giornata che ricorre a novembre porta infatti sempre la data del 13 giugno, aolennità di Sant’Antonio.
Romina Gobbo firma l’intervista “Speranza oltre il pianto” ad Alberto Cairo, fisioterapista, da 35 anni vive e opera in Afghanistan, accanto alle persone mutilate a causa della guerra.
“Un tempo meraviglioso per essere prete” è il titolo dell’articolo di Fabio Dalmasso dedicato a don Paolo Iannaccone. Questa frase di Giovanni Paolo II è quasi un mantra per il sacerdote al servizio degli ultimi, da tre anni presidente del Centro “Ernesto Balducci”, in provincia di Udine, e in procinto di festeggiare trent’anni di sacerdozio.
L’articolo di Luisa Santinello intitolato “Salgado nel regno dei ghiacci” è dedicato all’ultima mostra di Sebastião Salgado, il grande fotografo brasiliano scomparso di recente.
Tra le rubriche mensili, da ricordare quella di Mario Boccia intitolata “Volontariati”, che offre uno sguardo a 360 gradi sul mondo del no-profit, e che a giugno è dedicata all’ultimo regalo di Papa Francesco: la “papamobile” che ha voluto destinare alla parrocchia della Sacra Famiglia di Al-Zaytun, a Gaza, affinché diventi una “clinica mobile” per tanti bambini.

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