La Commissione, volendo accelerare alcuni aspetti del Patto per la migrazione e l’asilo, propone fra l’altro di istituire un primo elenco di Paesi di origine sicuri. “Alcuni Stati membri dispongono già di elenchi nazionali di Paesi di origine sicuri – spiegano a Bruxelles –. Un elenco dell’Ue li integrerà e sosterrà un’applicazione più uniforme del concetto, che consente agli Stati membri di trattare le domande di asilo dei cittadini dei Paesi inclusi nell’elenco in una procedura accelerata, sulla base del fatto che è improbabile che le loro domande siano accolte”. Dunque, a quanto pare, non un unico elenco Ue di Paesi ritenuti “sicuri”, ma quello definito a Bruxelles si aggiungerebbe a quello dei Paesi membri, senza verificarne i criteri. La Commissione propone di istituire un primo elenco dell’Ue che copra il Kosovo, il Bangladesh, la Colombia, l’Egitto, l’India, il Marocco e la Tunisia. La Commissione sta inoltre considerando che i Paesi candidati all’adesione all’Ue soddisfano, in linea di principio, i criteri per essere designati Paesi di origine sicuri “poiché, nell’ambito del loro percorso di adesione si stanno adoperando per raggiungere la stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la protezione delle minoranze”. “Si stanno adoperando per…”, non che lo abbiano già fatto.