“La riforma della scuola non dimentichi l’educazione sanitaria tra le sue priorità”. È questo l’appello del presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Rino Agostiniani, al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che nei giorni scorsi ha annunciato le indicazioni per la revisione dei programmi del primo ciclo scolastico. Secondo Agostiniani, educare alla salute fin dall’infanzia è essenziale per promuovere stili di vita sani e prevenire malattie croniche che rischiano di compromettere il benessere delle future generazioni e di pesare sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale (Ssn). “Integrare la prevenzione nei programmi scolastici è fondamentale per costruire un futuro più sano. Insegnare ai bambini a fare scelte di vita salutari e a riconoscere i comportamenti che mettono a rischio la salute significa prepararli ad essere cittadini consapevoli, ridurre i costi sanitari e, soprattutto, prevenire milioni di casi di malattie evitabili”, spiega Agostiniani. “Puntare sulla prevenzione nelle scuole può contribuire a diminuire in modo significativo il peso delle malattie croniche, che oggi rappresentano una sfida cruciale per la sostenibilità del nostro sistema sanitario”, aggiunge Agostiniani.
La proposta della Società italiana di pediatria per l’introduzione dell’educazione sanitaria si articola in cinque aree di intervento. La prima riguarda “alimentazione e stili di vita”, con la richiesta di “promuovere una corretta alimentazione, ispirata ai principi della dieta mediterranea, e incentivare l’attività fisica regolare per contrastare la sedentarietà”. La seconda area di intervento concerne le “vaccinazioni”: serve “combattere la disinformazione e promuovere la cultura delle vaccinazioni, con particolare attenzione agli adolescenti, la fascia più vulnerabile, dove le coperture vaccinali sono ben al di sotto degli obiettivi”. “Comportamenti a rischio e dipendenze” sono il terzo punto: occorre “prevenire l’abuso di alcol, fumo e l’uso delle sigarette elettroniche, già diffusi nella scuola secondaria di primo grado, oltre alle nuove dipendenze digitali, come gaming e social media”.
“Educazione alla natalità e fertilità” è la quarta area di intervento, per la quale si chiede di “affrontare l’emergenza denatalità, educando i giovani sul rispetto dei tempi biologici e sul valore della fertilità, legata a comportamenti sani fin dall’infanzia”. Infine, la “cittadinanza digitale”: “Insegnare ai ragazzi l’uso consapevole delle tecnologie, con un focus sulla prevenzione del cyberbullismo e dei rischi per la salute mentale legati all’eccessiva esposizione ai dispositivi digitali”.