Venezuela: oltre mille colombiani in fuga dal conflitto oltre il confine. Ucab, “vanno considerati rifugiati”. Diocesi frontaliere si attivano nella solidarietà

Il Centro per i diritti umani dell’Università Cattolica Andrés Bello (Ucab) di Caracas chiede allo Stato venezuelano di concedere lo status di rifugiati (non considerandoli semplicemente degli sfollati) ai cittadini colombiani, oltre un migliaio, che, in fuga dal conflitto tra gruppi armati nella regione colombiana del Catatumbo, hanno cercato riparo oltreconfine, negli Stati venezuelani di Zulia e Táchira.
A questo proposito, secondo l’organismo dell’Ucab, “lo Stato deve fornire a queste persone protezione, garanzie di non respingimento, accesso ai diritti, protezione da possibili attacchi di gruppi irregolari e garanzie contro i rimpatri non volontari. In queste circostanze, l’ospitalità è un dovere. Respingiamo i commenti xenofobi e revanscisti che cercano di paragonare le tragedie migratorie del Venezuela e della Colombia con espressioni negative. La migrazione e il rifugio sono diritti e siamo tutti chiamati a difenderli affinché diventino realtà, dentro e fuori i nostri confini. D’altra parte, la responsabilità della protezione è una questione statale e non dovrebbe essere trasferita alle autorità locali. È necessario che il Venezuela, in coordinamento con la cooperazione internazionale, stanzi le risorse necessarie per affrontare questa emergenza umanitaria, con un approccio basato sui diritti”. Nel frattempo, le Chiese locali delle località frontaliere venezuelane si sono immediatamente mobilitate, come riporta il sito dell’emittente gesuita “Fe y alegría”.
Il vescovo di San Cristóbal, mons. Lisandro Rivas, ha annunciato che la Chiesa cattolica sta già coordinando diverse azioni per fornire assistenza medica e psicologica ai cittadini colombiani. “Siamo anche attivi come Chiesa per aprire questi luoghi o questi rifugi, soprattutto lungo il nostro confine”, ha annunciato mons. Rivas. Per il momento, la Chiesa cattolica ha risposto a diverse situazioni con servizi medici, psicologici e alimentari per gli sfollati. Da Machiques, nello Stato di Zulia, la Caritas chiede alla popolazione di mostrare solidarietà per aiutare gli sfollati. La Caritas diocesana sta già coordinando la raccolta e l’invio di “materiale di pulizia per il rifugio, filtri artigianali, pastiglie per la purificazione dell’acqua, articoli per l’igiene personale, visite mediche e medicinali”.

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