“La sicurezza è un bene invisibile della cui importanza ci accorgiamo proprio quando, per qualche ragione, essa viene meno, e che si costruisce nel continuo e intelligente impegno di sorveglianza, notte e giorno, per ogni giorno dell’anno”. È l’omaggio del Papa ai dirigenti e al personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, ricevuti oggi in udienza. “L’essere umano ferito dal peccato rende indispensabile l’opera di forze pubbliche poste al servizio del bene comune dell’intera comunità, che dispongono degli strumenti idonei a contrastare e fermare chi si accinge a compiere reati e crimini”, ha detto Francesco: “Potete essere a buon diritto orgogliosi di vivere e agire al servizio del bene comune; e nello stesso tempo rimanere umili, perché questo vi permette di riconoscervi bisognosi di aiuto, di benedizione, di redenzione, e di tenere il vostro cuore aperto alla grazia di Dio”. “Desidero ringraziarvi per tutto il lavoro che, con dedizione, con professionalità e con generosità, svolgete per garantire la sicurezza a me, ai miei collaboratori e a tutti i pellegrini e turisti nell’area del Vaticano, come anche in occasione delle mie visite pastorali in Italia”, le parole del Papa: “Si tratta di un compito sempre esigente, che necessita di prontezza e coraggio e che il più delle volte si svolge nella discrezione, senza essere notati, ma che presuppone abnegazione, cura di ogni dettaglio, pazienza e disponibilità al sacrificio”. “Sappiate che vi penso spesso e con gratitudine, e prego per voi e per le vostre famiglie”, ha concluso Francesco, che poi ha aggiunto a braccio: “Quando la domenica i miei segretari vanno a trovarvi per portarvi la cioccolata, o cose del genere, è un gesto simbolico, che esprime la mia vicinanza”.